Spronato dalle riuscite ibridazioni fra Pilot di diverso modello e colore, nonché ispirato dall'ondata di entusiastici commenti suscitata dalla prossima uscita sul mercato della Pelikan Café-Crème, mi sono sentito come obbligato (!) a dare notizia di questa mia recentissima acquisizione

La penna
LITTORIA 24 misura grande (senior) in celluloide black&purple (cappuccio) e black&brown (fusto) tornita dal pieno, con elementi metallici a vista in acciaio cromato, pennino in acciaio, caricamento a pulsante di fondo, seconda metà degli anni 1930. Il marchio
Di seguito riporto la scheda che il nostro Wiki dedica alla voce Littoria: "Azienda italiana con marchio di chiara ispirazione fascista. Nessuna informazione specifica nota. Produceva penne economiche di seconda fascia."
Secondo fonti reperibili in rete - facenti riferimento all'enciclopedico lavoro di Letizia Jacopini -, (almeno) due dovrebbero essere le Manifatture alle quali i proprietari del marchio LITTORIA si rivolsero per la produzione su commissione delle loro penne, onde accaparrarsi con (almeno) due fasce di prezzo i possibili acquirenti attratti da tale marchio:
- la prima era la prestigiosa "Columbus" di Milano, che produsse penne di sicura qualità marchiate
LITTORIA
· STILOGRAFICA AUTOMATICA ·
equipaggiate con pennini in oro
LITTORIA
E.(ugenio)V.(erga)M.(ilano)
in produzione già nei primi anni 1930;
- la seconda, alla quale fa riferimento il nostro Wiki, è la non meglio identificata produttrice della penna in presentazione: di (probabile) origine torinese (settimese), questa Manifattura si distinguerebbe dalla sottomarca Columbus per la differente (minore?) qualità delle celluloidi e delle lavorazioni, oltre che per la presenza accanto al marchio "LITTORIA" di un numero, identificativo del modello e/o della dimensione: a me risultano fotografie di Littoria 12 (una delle quali di Fabbale09 è archiviata nel Wiki qui: http://www.fountainpen.it/Littoria), 16 e 24, prevalentemente in stile flat top. Come si può facilmente verificare dalle foto a corredo della mia recensione, in questa stilografica non si possono rinvenire oltre al nome, che ne è di fatto un sinonimo, ulteriori segni o simboli che rimandino al fascismo: come avveniva per marchi ben più blasonati (Columbus, come abbiamo visto, ma ancor di più Aurora, per esempio) e per tutti i generi merceologici, anche questo sconosciuto Produttore (molto minore) cercava di prendere due piccioni con una fava: ingraziarsi il regime e assicurarsi una fetta di mercato maggiore per vendere la propria merce...
La penna nel dettaglio
Presumendo che dopo la Guerra non ci fosse più una Ditta "Littoria" alla quale rivolgersi per ottenere i pezzi di ricambio, non mi sento di biasimare più di tanto il creativo "assemblatore" dell'esemplare in mio possesso. Le ipotesi sul "perché" di un accostamento cromatico così "disinibito" (che crea un ibrido ben poco marziale, non certo in linea con il nome che reca impresso) si potrebbero sprecare: cause di forza maggiore o volontà?
Sia quel che sia, parafrasando la pubblicità di una mentina che i meno imberbi del Forum certo ricorderanno:
"Io ce l'ho bi-co-lo-re!"

Le misure
Chiusa: cm. 13,6
Cappuccio: cm. 6,2
Fusto: cm. 10,3
Con cappuccio calzato: cm. 14,7
Diametro massimo (agli anellini): cm. 1,5
Diametro minimo (al fondello e all'imboccatura della sezione): cm. 1
Peso (a vuoto): gr. 18
Cappuccio: gr. 7
Fusto: gr. 11 Il cappuccio
1- La testina.
Pur non potendosi parlare di una testina vera e propria, a farne le veci stilistiche a guisa di "gioiello" è un piccolo intarsio in ebanite nera di forma conica inserito a filo della celluloide. All'altra estremità della penna, lo stesso piccolo cono è riproposto sul fondello, dove non è aggiunto, ma parte integrante della struttura in celluloide nera. 2- Il fermaglio (clip).
In acciaio cromato e lunga ca. 3,5 cm., la clip fuoriesce con uno sbalzo contenuto da una fenditura (leggermente) obliqua del cappuccio, che viene a costituirsi come base di un triangolo equilatero: la geometria discendente viene interrotta dal repentino ispessimento del metallo in una goccia, grande ed assai rilevata.
Sulla superficie morbidamente arcuata del triangolo è in inciso il marchio
LITTORIA
in stampatello con caratteri di misura decrescente.
Dagli esemplari che ho potuto vedere in rete, non ho rinvenuto un'altra clip con iscrizione del marchio. Dal Forum potrebbe però spuntarne una...

Dal basso verso l'alto incontriamo dapprima il labbro che, partendosi dal bordo circolare inferiore di 1,3 cm. di diametro, risale con una morbida curvatura di quasi 4 mm. sino al raggiungimento del massimo diametro della penna (un generoso 1,5 cm.) là dove risplendono i due begli anellini cromati di ottima fattura e (ancora) salda tenuta...
Al di sopra, il cappuccio è perfettamente cilindrico fino all'altezza dei due fori di aerazione che sono tra di loro speculari e posti all'altezza della goccia della clip, che risulta a mezza via tra i fori stessi. Questa ricercata simmetria non è affatto una caratteristica scontata sulle penne della stessa epoca, e depone a favore di un impegno progettuale e di una costruzione non dozzinali o fatti in economia. Una soluzione di qualità è adottata anche per l'avvitamento di cappuccio e fusto, che avviene in (ben) due giri completi: in questo modo basta allineare la scritta sul fusto al quella sul fermaglio per ritrovarle perfettamente allineate dopo l'avvitamento.
Il fusto
La linea del fusto è mossa quasi impercettibilmente da una bombatura mediana piuttosto insistita (tanto che la sezione centrale risulta di fatto quasi perfettamente cilindrica per quasi metà della lunghezza complessiva), e mossa in modo ben più evidente dal rastremarsi delle due estremità. Il fondello in celluloide nera che nasconde il pulsante di carica è perfettamente raccordato al fusto, vanta dimensioni importanti (ca. 1,5 cm.) e risulta, per il contrasto cromatico e per le dimensioni ragguardevoli, un vero "contro-cappuccio": ha la forma a tronco di cono, e termina con un piccolo cono appiattito che risponde a quello intarsiato in ebanite nera posto alla sommità del cappuccio.
Per quanto concerne la forma d'insieme, sembra prevalere, più che la sensibilità per il nuovo stile streamlined (affusolato), il desiderio di costruire una forma di muscolare plasticità... Anche sul fusto, come sul cappuccio ma in stile grafico differente, è presente l'incisione del marchio seguita dal numero
LITTORIA 24 La scritta è in stampatello e le lettere sono impresse a contorno con all'interno linee diagonali parallele e ciò ne garantisce un'ottima leggibilità. Le lettere sono in grandezza crescente sino a "OR", quindi ritornano alla grandezza iniziale con il numero 24. Tale numero indicherebbe, a mio avviso, la misura della penna più che il modello: l'altra Littoria 24 che ho potuto vedere in fotografia è nel più puro stile flat-top... Ma due indizi non fanno (ancora) una prova. Attendo fiducioso smentite o conferme dai Collezionisti del Forum!
Il sistema di caricamento
Classico pulsante di fondo.
Il pennino
Sul gruppo scrittura, ed in particolare sul pennino stenderei, se me lo consentite, un pietoso velo...
Dirò soltanto, per amor di completezza, che la sezione è in celluloide nera, che l'alimentatore dalla forma un pò...informe è in ebanite, e che sul pennino è inciso:
MIRIDIUM
EXTRA
8
Senza difficoltà, recuperato il pennino giusto, rimetterò questa curiosità Art Déco in perfetta efficienza. Conclusioni
La penna, massiccia eppure elegante, originale (per come è giunta fino a me), ben bilanciata e molto piacevole al tatto oltre che all'occhio, mi è arrivata, nel complesso, in buone condizioni, con punte di eccellenza per qualche finitura: colore e spessore delle celluloidi, cromatura e tenuta degli anellini, perfetto accoppiamento fusto/fondello...
Tuttavia, avendo la stilografica il pennino orbo di un rebbio e sfoggiando questo fantasioso accoppiamento cappuccio/fusto, ho potuto spuntare un prezzo addirittura inferiore a quello dell'unica penna per la quale provo una sincera, profonda (e credo ricambiata) avversione: la Lamy Safari Vista...

E questa è per me già una soddisfazione: "a prescindere", direbbe il Principe De Curtis...
Grazie per l'attenzione!
Giorgio