Nei prossimi giorni manderò un resoconto più esteso, ma devo dire che è stata una esperienza veramente interessante, 60 espositori, in maggioranza tedeschi, ma con ottima partecipazione internazionale. Una partecipazione di pubblico estesa. Un sacco di penne e di materiale interessante, chiacchiere estese (nei limiti del mio pessimo inglese) con persone di grande esperienza.
Allego le poche foto che superano il limite della decenza che sono riuscito a fare, purtroppo sono piuttosto negato con la fotografia, specie quando mi tocca ricorrere alla fotocamera del telefonino, essendo stato proditoriamente abbandonato dalla mia vetusta Optio 310...
Spero che Tom abbia qualche foto in più e ce la mandi.
Simone
Pen show Colonia
- piccardi
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Re: Pen show Colonia
Il tipo con bottiglia nella seconda foto assomiglia a J. Mottishaw,
non credo, ma se è lui ammazza che viaggio che si è tirato.
(sono parecchi anni che non lo vedo lo ammetto)
Facci vedere i ricordini che ti sei preso in quel di Colonia.
S
non credo, ma se è lui ammazza che viaggio che si è tirato.
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Re: Pen show Colonia
Ciao Simone, bentornato,io sono già al lavoro con i restauri, ho alla fine portato un 5 kg. di Mb.
ciao
robi
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Re: Pen show Colonia
C'erano vari americani, e ne ho conosciuti un paio, ma non lui ...sanpei ha scritto:Il tipo con bottiglia nella seconda foto assomiglia a J. Mottishaw,
non credo, ma se è lui ammazza che viaggio che si è tirato.
(sono parecchi anni che non lo vedo lo ammetto)
Facci vedere i ricordini che ti sei preso in quel di Colonia.
S
Per i ricordini davver poca roba, dovresti comunque venirli a vedere a Firenze, me li porterò dietro.
Invece i due cataloghi Montblanc li pubblicherò appena finite le scansioni, e potrai vederli anche se domenica ci abbandoni...
Ciao
Simone
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Re: Pen show Colonia
Per la miseria, a chili...robi996 ha scritto:Ciao Simone, bentornato,io sono già al lavoro con i restauri, ho alla fine portato un 5 kg. di Mb.
ciao
robi
In effetti c'erano più penne a Colonia che in tutti i penshow che facciamo in italia in un anno. Mi chiedo cosa sia Washington, la cui sala piccola è il doppio di quella di colonia. Dovrò accettare il suggerimento di Cliff Harrington ed andarci.
Simome
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Re: Pen show Colonia
Un po' in ritardo, qualche dettaglio in più sul Pen Show di Colonia, prima che venga del tutto offuscato da quello di Firenze.
E' stata una esperienza davvero interessante, a partire dalla tradizionale cena del Venerdì sera all'Hotel Falderhof il cui proprietario è anche lui un collezionista di penne. L'hotel è posto una antica fattoria storica poco fuori Colonia (a Surth) felicemente ristrutturata in albergo e ristorante, e facilmente raggiungibile grazie alla meravigliosa rete tramviaria di Colonia, che per un fiorentino, che ha appena visto partire una singola linea di tram, suscita una incredibile invidia per la facilità con cui consente gli spostamenti in città.
La cena è in realtà la prima occasione di incontro fra i partecipanti al Pen Show, ed è stato un piacere sia reincontrare le poche facce note (Tom, Roberto, Miroslav) che soprattutto conoscere tutti gli altri, potendo finalmente associare un volto a persone conosciute solo per nickname su Fountain Pen Network o su Ebay. Ed interessanti pure le discussioni sui meriti di questa o quella penna/marca, anche se seguite con difficoltà per la mia scarsa pratica di inglese.
Il Pen Show vero e proprio è iniziato invece la mattina del giorno successivo, presso il salone del Tennis Club, sulla riva destra del Reno, una ambientazione semplice ma tutto sommato gradevole, perché posta sulla riva del fiume, di fronte a bei prati verdi interrotti solo da qualche campo da Tennis.
La mattina l'ingresso è consentito solo agli espositori, e solo alle 12.00 possono entrare i visitatori che si sono registrati prenotando l'ingresso anticipato. La ragione di questa scelta è apparsa evidente nel pomeriggio, quando, dopo le 14.00, si è aperto l'ingresso a chiunque si presentasse. La sala infatti è piuttosto piccola, e completamente invasa da 5 file di tavoli di espositori, stipati stretti uno accanto all'altro, con poco più di un metro e mezzo di spazio fra tavolo e tavolo: in sostanza non appena è iniziato ad arrivare un po' di pubblico si è formata una ressa incredibile.
Gli espositori in tutto erano 63, e non ho idea di quanti visitatori ci siano stati, ma di sicuro diverse centinaia. Come accennato le penne tedesche erano le padrone di casa, e non ho mai visto tante Montblanc e Pelikan d'epoca come in questa occasione. Ma estremamente rilevante anche la presenza delle americane, avevo anche trovato una bellissima Doric Morocco Oversize ad un prezzo onesto (ben al di sotto dei 1000 euro che mi son sentito chiedere qui in Italia), anche se al di la' del budget che avevo previsto, rapidamente esaurito dall'acquisizione di un paio di cataloghi Montblanc le cui scansioni appariranno presto sul wiki (l'anteprima di uno l'ho già inviata qui). E a differenza di quanto avviene nei pen show italiani, nessun espositore a vendere penne nuove o le classiche edizioni limitate.
In definitiva è stata una esperienza davvero interessante ed estremamente istruttiva, che ripeterò senz'altro, e che mi ha aperto una prospettiva sul panorama internazionale. Un ringraziamento di cuore a Tom per avermi convinto ad andare.
Simone
E' stata una esperienza davvero interessante, a partire dalla tradizionale cena del Venerdì sera all'Hotel Falderhof il cui proprietario è anche lui un collezionista di penne. L'hotel è posto una antica fattoria storica poco fuori Colonia (a Surth) felicemente ristrutturata in albergo e ristorante, e facilmente raggiungibile grazie alla meravigliosa rete tramviaria di Colonia, che per un fiorentino, che ha appena visto partire una singola linea di tram, suscita una incredibile invidia per la facilità con cui consente gli spostamenti in città.
La cena è in realtà la prima occasione di incontro fra i partecipanti al Pen Show, ed è stato un piacere sia reincontrare le poche facce note (Tom, Roberto, Miroslav) che soprattutto conoscere tutti gli altri, potendo finalmente associare un volto a persone conosciute solo per nickname su Fountain Pen Network o su Ebay. Ed interessanti pure le discussioni sui meriti di questa o quella penna/marca, anche se seguite con difficoltà per la mia scarsa pratica di inglese.
Il Pen Show vero e proprio è iniziato invece la mattina del giorno successivo, presso il salone del Tennis Club, sulla riva destra del Reno, una ambientazione semplice ma tutto sommato gradevole, perché posta sulla riva del fiume, di fronte a bei prati verdi interrotti solo da qualche campo da Tennis.
La mattina l'ingresso è consentito solo agli espositori, e solo alle 12.00 possono entrare i visitatori che si sono registrati prenotando l'ingresso anticipato. La ragione di questa scelta è apparsa evidente nel pomeriggio, quando, dopo le 14.00, si è aperto l'ingresso a chiunque si presentasse. La sala infatti è piuttosto piccola, e completamente invasa da 5 file di tavoli di espositori, stipati stretti uno accanto all'altro, con poco più di un metro e mezzo di spazio fra tavolo e tavolo: in sostanza non appena è iniziato ad arrivare un po' di pubblico si è formata una ressa incredibile.
Gli espositori in tutto erano 63, e non ho idea di quanti visitatori ci siano stati, ma di sicuro diverse centinaia. Come accennato le penne tedesche erano le padrone di casa, e non ho mai visto tante Montblanc e Pelikan d'epoca come in questa occasione. Ma estremamente rilevante anche la presenza delle americane, avevo anche trovato una bellissima Doric Morocco Oversize ad un prezzo onesto (ben al di sotto dei 1000 euro che mi son sentito chiedere qui in Italia), anche se al di la' del budget che avevo previsto, rapidamente esaurito dall'acquisizione di un paio di cataloghi Montblanc le cui scansioni appariranno presto sul wiki (l'anteprima di uno l'ho già inviata qui). E a differenza di quanto avviene nei pen show italiani, nessun espositore a vendere penne nuove o le classiche edizioni limitate.
In definitiva è stata una esperienza davvero interessante ed estremamente istruttiva, che ripeterò senz'altro, e che mi ha aperto una prospettiva sul panorama internazionale. Un ringraziamento di cuore a Tom per avermi convinto ad andare.
Simone
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