Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Parker Sonnet in acciaio
- Medicus
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- La mia penna preferita: Montblanc Le Grand
- Il mio inchiostro preferito: Diamine Blue-Black
- Misura preferita del pennino: Fine
- Fp.it 霊気: 005
- Località: Sassari
- Gender:
Parker Sonnet in acciaio
Parker Sonnet
Davvero furbo quello che ho fatto: prima ho preso una Parker Sonnet, poi sono andato a leggere le
recensioni. Prima un gesto di stizza poi la speranza che mi andasse bene.
In effetti non é andata male, perché é arrivata nella sua scatola praticamente nuova come la
penna, col libretto d' istruzioni, una cartuccia lunga 44,5 cm (sic) e un converter strano che
funziona agendo su un pulsante a scorrimento verticale che aziona lo stantuffo interno.
La cartuccia, d' inchiostro blu, era già inserita, quindi - visto quello che ho letto nelle
recensioni : figuriamoci se scrive bene. E invece é partita subito senza quella temuta falsa
partenza.
La penna é in acciaio satinato lunga 13,5 cm, con un jewel all' estremità del cappuccio e uno più
piccolo all' estremità del fusto.
Il cappuccio é ad incastro, calza bene, con un piccolo scatto ed é ben saldo.
Il classico clip Parker é piacevole e sembra anche robusto. Alla base del cappuccio c' é una
fascetta con le scritte Parker, Sonnet e France.
La penna é piacevole da impugnare,non pesante e ben bilanciata.
Il pennino é in acciaio, di bella fattura ed é pittosto rigido; il tratto é medio con flusso
costante e senza i temuti grattamenti.
Ho fatto delle prove per le false partenze ( dopo 5, 10, 15 minuti senza cappuccio e con pennino
in su ) ed in effetti queste sono presenti, ma durano qualche mm, dopo di che la scrittura
riprende fluida e costante.
La mia personalissima pagella
Estetica : otto
Peso : sette
Fattura : otto
Scrittura : sette
Caricamento : sette
Qualità-prezzo : sette
Davvero furbo quello che ho fatto: prima ho preso una Parker Sonnet, poi sono andato a leggere le
recensioni. Prima un gesto di stizza poi la speranza che mi andasse bene.
In effetti non é andata male, perché é arrivata nella sua scatola praticamente nuova come la
penna, col libretto d' istruzioni, una cartuccia lunga 44,5 cm (sic) e un converter strano che
funziona agendo su un pulsante a scorrimento verticale che aziona lo stantuffo interno.
La cartuccia, d' inchiostro blu, era già inserita, quindi - visto quello che ho letto nelle
recensioni : figuriamoci se scrive bene. E invece é partita subito senza quella temuta falsa
partenza.
La penna é in acciaio satinato lunga 13,5 cm, con un jewel all' estremità del cappuccio e uno più
piccolo all' estremità del fusto.
Il cappuccio é ad incastro, calza bene, con un piccolo scatto ed é ben saldo.
Il classico clip Parker é piacevole e sembra anche robusto. Alla base del cappuccio c' é una
fascetta con le scritte Parker, Sonnet e France.
La penna é piacevole da impugnare,non pesante e ben bilanciata.
Il pennino é in acciaio, di bella fattura ed é pittosto rigido; il tratto é medio con flusso
costante e senza i temuti grattamenti.
Ho fatto delle prove per le false partenze ( dopo 5, 10, 15 minuti senza cappuccio e con pennino
in su ) ed in effetti queste sono presenti, ma durano qualche mm, dopo di che la scrittura
riprende fluida e costante.
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"Je suis Bartali".
"L' è tutto da rifare"
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- vikingo60
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Si tratta della versione più recente,con fascetta del cappuccio più alta.
L'ho recensita tempo fa e sembra andare bene,a parte il converter di pessima qualità.
Le Sonnet più vecchie erano un disastro,sotto ogni punto di vista.
L'ho recensita tempo fa e sembra andare bene,a parte il converter di pessima qualità.
Le Sonnet più vecchie erano un disastro,sotto ogni punto di vista.
Alessandro
- Medicus
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Grazie della precisazione. Anche a me il converter non é sembrato di qualità eccelsa ( sembra un giocattolino e quando finirà la cartuccia chilometrica lo proverò). Ha ragione il Piccardi - e non solo lui naturalmente -a dire che le penne del passato sono migliori sotto tutti i punti di vista, tecnica e bellezza comprese.
La mia recensione in confronto alla tua impallidisce. Starò più attento in futuro a non scrivere FALSI doppioni.
La mia recensione in confronto alla tua impallidisce. Starò più attento in futuro a non scrivere FALSI doppioni.
"Je suis Bartali".
"L' è tutto da rifare"
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- vikingo60
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Le false partenze di scarsa entità sono probabilmente dovute al pessimo inchiostro Parker Quink,soprattutto se nero.
Alessandro
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L'unica penna che ha digerito bene le mie (nere) è stata una Aurora Marco Polo: economica, "da battaglia", ma un vero mulo, non ha fatto una piega.vikingo60 ha scritto:Le false partenze di scarsa entità sono probabilmente dovute al pessimo inchiostro Parker Quink,soprattutto se nero.
Usate su stilografiche Parker in effetti sono un vero disastro (come le verdi: neppure una Lamy Safari è riuscita ad evitare le false partenze).
Scusate, un po' fuori argomento.
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Affermazione molto categorica e perlomeno discutibile. Sulla tecnica non mi esprimo, ma in quanto a bellezza mi permetto di dissentire. A parte la Parker 75, devo trovare ancora una "penna del passato" che mi piaccia esteticamente più di quelle moderne.Medicus ha scritto:Ha ragione il Piccardi - e non solo lui naturalmente -a dire che le penne del passato sono migliori sotto tutti i punti di vista, tecnica e bellezza comprese
«La vida no es la que uno vivió, sino la que uno recuerda, y cómo la recuerda para contarla» GGM
- Medicus
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De gustibus......, sarà discutibile per te, per me é proprio l' esatto contrario : sono poche le penne moderne che rivaleggiano con quelle del passato.Andrea1979 ha scritto: Affermazione molto categorica e perlomeno discutibile. Sulla tecnica non mi esprimo, ma in quanto a bellezza mi permetto di dissentire. A parte la Parker 75, devo trovare ancora una "penna del passato" che mi piaccia esteticamente più di quelle moderne.
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Beh, io l'ho misurata e mi é venuto proprio 44,5 cm, é lunghissimissimissima e contiene circa 38.345 ml d' inchiostro, ma di quello molto fluido; mentre di quello più denso siamo intorno ai 30 ml.Luca_63 ha scritto:Medicus ha scritto:Parker Sonnet
una cartuccia lunga 44,5 cm![]()
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Ti prego....la posti una foto con quella cartuccia inserita.
Non ho mai visto una cartuccia così lunga...
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Luca M.
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Grazie Medicus ma, scusami, io non riesco a capire: se la penna, come giustamente scrivi, è lunga 13,5 cm. come può essere la cartuccia lunga 3,3 volte la penna...
44,5 centimetri sono quasi mezzo metro !
Ho anch'io una Sonnet ma ora sono fuori casa e quindi non posso misurare la sezione ma ad occhio, dalla tua foto, è lunga all'incirca la metà della cartuccia.
E quanto può essere lunga la sezione della Sonnet ?
4 centimetri più o meno...
La cartuccia si aggirerà sugli 8 centimetri.
O sono io che sbaglio qualche cosa ?
44,5 centimetri sono quasi mezzo metro !
Ho anch'io una Sonnet ma ora sono fuori casa e quindi non posso misurare la sezione ma ad occhio, dalla tua foto, è lunga all'incirca la metà della cartuccia.
E quanto può essere lunga la sezione della Sonnet ?
4 centimetri più o meno...
La cartuccia si aggirerà sugli 8 centimetri.
O sono io che sbaglio qualche cosa ?
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Non sbagli niente , solo che questa cartuccia si arrotola nel fusto: le hai presenti quelle trombette di carnevale ? ecco proprio così 

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Dai, su, che sto scherzando.
E la consorte mi sta chiamando per fare l' albero di Natale : che p.......!!!!!!
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Ultima modifica di Medicus il domenica 7 dicembre 2014, 18:38, modificato 1 volta in totale.
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Ovvio, questione di gusti. Ma leggendoti mi era parso che il concetto fosse espresso come una verità universalmente riconosciuta.Medicus ha scritto:De gustibus......, sarà discutibile per te, per me é proprio l' esatto contrario : sono poche le penne moderne che rivaleggiano con quelle del passato.Andrea1979 ha scritto: Affermazione molto categorica e perlomeno discutibile. Sulla tecnica non mi esprimo, ma in quanto a bellezza mi permetto di dissentire. A parte la Parker 75, devo trovare ancora una "penna del passato" che mi piaccia esteticamente più di quelle moderne.

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