Dopo il post su Falcone, proseguo la mia mini-rassegna con un passaggio tratto da un magnifico libro di Terzani.
A quel tempo non mi interessavo di cancro; era un malanno, quello, che capitava solo agli altri. Gli chiesi però se aveva qualche suggerimento contro la depressione, e quella domanda provocò qualcosa di strano che ancora oggi non so spiegarmi. Choedrak rispose che la depressione è una malattia soprattutto occidentale. «E la ragione», aggiunse, «è che voi occidentali siete troppo attaccati alle cose. Siete fissati sulle cose. Un perde, ad esempio, la sua penna e da allora non fa che pensare alla penna persa, senza dirsi che la penna non ha alcun valore, che si può scrivere anche con un lapis. In Occidente vi preoccupate troppo delle cose materiali.»
Lo ascoltavo e automaticamente prendevo appunti con la mia vecchia Montblanc nera. Parlammo ancora della sua prigionia, delle pillole preziose, dei mantra, le formule magiche, che debbono essere recitate durante la loro preparazione, e io continuavo a prendere appunti con la mia Montblanc. Alla fine ringraziammo, passammo dalla farmacia a ritirare le pillole, tornammo al Kashmir Cottage e lì mi accorsi che… non avevo più la mia penna!
Rimandai immediatamente l’interprete dal medico, chiesi al fratello del Dalai Lama di telefonare all’Istituto. Niente da fare. La penna era scomparsa. E io non feci che pensarci. Non tanto perché c’ero affezionato, ma perché m’era venuto il sospetto che il vecchio medico, sentendo nelle mie domande un fondo di scetticismo, avesse voluto dimostrarmi i suoi «poteri» e darmi una lezione. Possibile?
Terzani, Tiziano, Un altro giro di giostra (I grandi), I edizione, Milano, TEA, aprile 2008, decima ristampa maggio 2011, 578pp,
ISBN-10: 8850216734, ISBN-13: 978-8850216734, p. 211.
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Terzani e la Montblanc
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Re: Terzani e la Montblanc
Bellissimo!Comunque se fosse accaduto a me di perdere la penna mi sarebbe venuto un colpo (per dirla in gergo medico "arresto improvviso cardiocircolatorio irreversibile"!)
Cordiali saluti
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Alessandro
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Re: Terzani e la Montblanc
Mi ricorda un po' quello che scrivevo nell'altro thread, nel quale incidentalmente sfioravo l'argomento su come certe persone/filosofie vedano quello che ritengono il tipico attaccamento occidentale alle cose.
E ribadisco che secondo me noi in parte siamo le nostre cose, gli oggetti che ci appartengono ci definiscono e definiscono il rapporto che abbiamo col mondo. Viceversa un'esagerata interiorità (rectius, interiorizzazione) può portare all'estremo opposto, una visione solipsistica della realtà basata soltanto sul proprio io e sul raggiungimento di un particolare stadio interiore (concetti quali ad esempio il nirvana etc...).
Sono filosofie, le nostre (comprendendo nelle stesse anche le loro declinazioni in altri settori, quello religioso, sociale etc) sostanzialmente all'opposto ma possono convivere: il tuo oggetto (la penna che mi presti per firmare un contratto) in quel momento per me sei tu, e la tratterò con tutto il rispetto che userei se tenessi, nelle mie mani, l'essenza della tua anima.
Ma queste sono solo grandissime linee, è tutto fatto di sfumature molto meno marcate.
Se perdo la penna sopravvivo (mi è pure capitato
) e la vita continua ad essere meritevole d'essere vissuta, ma la perdita (che corrisponde ad aver perso un pezzettino di noi stessi e un pezzettino del nostro conto corrente) la sentirei eccome. E questo mi renderebbe molto, molto umano. Cosa che in fin dei conti, sono 
E ribadisco che secondo me noi in parte siamo le nostre cose, gli oggetti che ci appartengono ci definiscono e definiscono il rapporto che abbiamo col mondo. Viceversa un'esagerata interiorità (rectius, interiorizzazione) può portare all'estremo opposto, una visione solipsistica della realtà basata soltanto sul proprio io e sul raggiungimento di un particolare stadio interiore (concetti quali ad esempio il nirvana etc...).
Sono filosofie, le nostre (comprendendo nelle stesse anche le loro declinazioni in altri settori, quello religioso, sociale etc) sostanzialmente all'opposto ma possono convivere: il tuo oggetto (la penna che mi presti per firmare un contratto) in quel momento per me sei tu, e la tratterò con tutto il rispetto che userei se tenessi, nelle mie mani, l'essenza della tua anima.
Ma queste sono solo grandissime linee, è tutto fatto di sfumature molto meno marcate.
Se perdo la penna sopravvivo (mi è pure capitato
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Re: Terzani e la Montblanc
che dire....vikingo60 ha scritto:Bellissimo!Comunque se fosse accaduto a me di perdere la penna mi sarebbe venuto un colpo (per dirla in gergo medico "arresto improvviso cardiocircolatorio irreversibile"!)
Cordiali saluti
ha ragione, ma io come vikingo, sono anni che rimurgino sulla Aurora persa....
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Re: Terzani e la Montblanc
Sposo la tua teoria, con tutto il rispetto per il santone di cui ci racconta Terzani!Rogozin ha scritto:Se perdo la penna sopravvivo (mi è pure capitato) e la vita continua ad essere meritevole d'essere vissuta, ma la perdita (che corrisponde ad aver perso un pezzettino di noi stessi e un pezzettino del nostro conto corrente) la sentirei eccome. E questo mi renderebbe molto, molto umano. Cosa che in fin dei conti, sono
E te lo dico mentre lucido la "resina preziosa" nera (qualcuno la chiamerà plasticaccia
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«La vida no es la que uno vivió, sino la que uno recuerda, y cómo la recuerda para contarla» GGM
Re: Terzani e la Montblanc
Concordo pienamente con quello che voi avete espresso .Andrea1979 ha scritto:Sposo la tua teoria, con tutto il rispetto per il santone di cui ci racconta Terzani!Rogozin ha scritto:Se perdo la penna sopravvivo (mi è pure capitato) e la vita continua ad essere meritevole d'essere vissuta, ma la perdita (che corrisponde ad aver perso un pezzettino di noi stessi e un pezzettino del nostro conto corrente) la sentirei eccome. E questo mi renderebbe molto, molto umano. Cosa che in fin dei conti, sono
E te lo dico mentre lucido la "resina preziosa" nera (qualcuno la chiamerà plasticaccia) della mia prima Montblanc, compagna fedele da febbraio 2011.
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