Ormai sono secoli che non faccio un salto sul sito, mi dispiace tanto
Comunque ritorno con immenso piacere, mostrandovi i miei esercizi di alfabeto italico, incoraggiata anche dalle vostre discussioni in cui non manca mai un aiuto verso chi, come me, è alle prime armi.
Ho trovato su internet alcuni esempi di alfabeto italico, e ho iniziato da circa un mese ad esercitarmi. Ecco il frutto del mio lavoro:
Manuscript scribe 1.5, inchiostro pelikan 4001 nero, comuni fogli da stampa.
dante - Copia.jpg (314.22 KiB) Visto 3389 volte
Si continua sempre con Dante
dante1 - Copia.jpg (228.33 KiB) Visto 3389 volte
Quando non ho molto tempo mi esercito invece su piccoli fogli, riportando brevi frasi.
Manuscript scribe 1.9, ecoline rosso, foglietti per appunti
latino3.jpg (29.95 KiB) Visto 3389 volte
Manuscript nr.6 scroll, inchiostro pelikan brilliant red, foglietti per appunti
latino5.jpg (33.26 KiB) Visto 3389 volte
Aspetto vostri suggerimenti, ho difficoltà nel gestire soprattutto la effe, la pi, la emme e tutte le lettere maiuscole.
Intanto io continuo ad esercitarmi.
Complimenti!!!
Che bella mano! Sei davvero molto brava, Cassandra
Se posso darti qualche piccolo suggerimento: fai attenzione alle linee delle ascendenti e delle discendenti, che devono essere inclinate ma rette, non curve (ad esempio se osservi le "l" vedi che sono un poco curve, è una cosa che anche a me viene spontanea!). Anche la larghezza del corpo delle lettere può essere resa più omogenea. Sono piccole correzioni da apportare, ma hai già fatto un ottimo lavoro.
Bentornata
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao Daniela
Grazie mille per i complimenti .
Certo che puoi darmi suggerimenti, più ce ne saranno, più avrò la possibilità di migliorare.
Grazie per avermi fatto notare il problema delle linee, infatti come hai detto tu è un gesto che mi viene spontaneo, ma non saprei dirti perchè, mi impegnerò anche per avere una larghezza del corpo lettera più costante.
Aspetto altri suggerimenti.
Forse puoi provare a fare le lettere alte con le grazie in alto all'indietro invece che in avanti. Questo ti obbligherebbe a una doppia curva in alto e in basso, incoraggiandoti alla linearità del tratto lungo.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
Mi permetto d'intromettermi.
Prima di tutto complimenti: se questi sono i primi esercizi siamo già un pezzo avanti.
Poi i suggerimenti: oltre alle ascendenti e discendenti curve già evidenziate da Daniela, vorrei farti notare due cose:
- la cancelleresca classica si scrive con lettere diritte oppure inclinate verso destra (/) din un angolo compreso tra i cinque e i dieci gradi. Una volta scelta la forma, il parallelismo tra le lettere dovrebbe essere il più costante possibile. Ora, specialmente nei testi di Dante, alcune lettere come la "m" e la "n" danno l'impressione di essere leggermente inclinate dalla parte sbagliata, cioè verso sinistra (\): di poco, è vero, ma l'effetto si nota.
- dico sempre di affrontare una difficoltà per volta ma, avendo scelto di cimentarsi in testi complessi, non si può non tenere conto delle spaziature, ossia l'interlinea e gli spazi tra lettera e lettera e tra parola e parola. Per l'interlinea la lascerei doppia e non singola, in modo di lasciare spazio a discendenti e ascendenti di svilupparsi senza il rischio di collidere tra loro, cosa che in calligrafia è bene sempre evitare. Inoltre in questo modo la scrittura appare più "ariosa", respira meglio. Gli spazi tra lettera e lettera: non sono tutti uguali; tra due lettere curve (a, d, g, o etc.) ci deve essere meno spazio che tra una lettera curva ed una diritta (come i, t, l, m, n, etc.) e tra due lettere diritte ci deve essere più spazio che tra una curva e una diritta. In sostanza due lettere diritte=massima spaziatura, due lettere curve= minima sapziatura, una curva e una diritta = spaziatura media. Spaziatura tra le parole: lasciare lo spazio necessario a scrivere la lettera "o".
- per migliorare la costanza di forma e di proporzione di ogni singola lettera non abbandonare gli esercizi di base: per vedere e comprendere le difformità scrivere una mezza paginata di una singola lettera è insostituibile.
Wow che brava!!!
Bella davvero, non mi sono mai cimentato ma mi stai facendo venire voglia...tanto più che ho un sacco di pennini con vari tagli degli anni '40 che usavano per calligrafia
courthand ha scritto:Mi permetto d'intromettermi.
Prima di tutto complimenti: se questi sono i primi esercizi siamo già un pezzo avanti.
Poi i suggerimenti: oltre alle ascendenti e discendenti curve già evidenziate da Daniela, vorrei farti notare due cose:
- la cancelleresca classica si scrive con lettere diritte oppure inclinate verso destra (/) din un angolo compreso tra i cinque e i dieci gradi. Una volta scelta la forma, il parallelismo tra le lettere dovrebbe essere il più costante possibile. Ora, specialmente nei testi di Dante, alcune lettere come la "m" e la "n" danno l'impressione di essere leggermente inclinate dalla parte sbagliata, cioè verso sinistra (\): di poco, è vero, ma l'effetto si nota.
- dico sempre di affrontare una difficoltà per volta ma, avendo scelto di cimentarsi in testi complessi, non si può non tenere conto delle spaziature, ossia l'interlinea e gli spazi tra lettera e lettera e tra parola e parola. Per l'interlinea la lascerei doppia e non singola, in modo di lasciare spazio a discendenti e ascendenti di svilupparsi senza il rischio di collidere tra loro, cosa che in calligrafia è bene sempre evitare. Inoltre in questo modo la scrittura appare più "ariosa", respira meglio. Gli spazi tra lettera e lettera: non sono tutti uguali; tra due lettere curve (a, d, g, o etc.) ci deve essere meno spazio che tra una lettera curva ed una diritta (come i, t, l, m, n, etc.) e tra due lettere diritte ci deve essere più spazio che tra una curva e una diritta. In sostanza due lettere diritte=massima spaziatura, due lettere curve= minima sapziatura, una curva e una diritta = spaziatura media. Spaziatura tra le parole: lasciare lo spazio necessario a scrivere la lettera "o".
- per migliorare la costanza di forma e di proporzione di ogni singola lettera non abbandonare gli esercizi di base: per vedere e comprendere le difformità scrivere una mezza paginata di una singola lettera è insostituibile.
Di nuovo complimenti e buona scrittura!
Infatti stavo proprio pensando di lasciar perdere per un pò la scrittura di testi lunghi e complessi e dedicarmi a frasi molto brevi, soprattutto in questo caso avrei maggior possibilità di controllare la spaziatura tra le parole e l'interlinea. Ad essere sincera non ho mai provato ad esercitarmi in sequenze di singole lettere ripetute perchè ritenevo che la cosa col tempo potesse annoiarmi, però se mi dici che può essermi di aiuto per migliorare allora inizierò dagli esercizi di base.
P.S. Grazie mille per i complimenti, ma soprattutto per i suggerimenti
Ironnib ha scritto:Wow che brava!!!
Bella davvero, non mi sono mai cimentato ma mi stai facendo venire voglia...tanto più che ho un sacco di pennini con vari tagli degli anni '40 che usavano per calligrafia
Iniazia anche tu ad esercitarti, mi farebbe davvero piacere avere un compagno di viaggio in quest'avventura nell'italico. Aspetto a breve le tue prove
Questa è la mia ultima frase scritta al volo. Cercherò di esercitarmi maggiormante nelle "classiche" paginette delle a, e ,i, ecc. Credo che in questo modo imparerò a gestire meglio ogni singola lettera e a colmare le mie lacune
Allegati
Parallel pen 3.8 mm, cartuccia nera per parallel pen della pilot, carta Claire Fontaine 90 gr/m2
Bello!
Esercitarsi sulle singole lettere ritengo sia fondamentale, però, in effetti, alla lunga annoia. Puoi alternarlo con l'esercizio dei pangrammi, brevi frasi che contengono tutte le lettere dell'alfabeto: la più famosa è "a quick Brown fox jumps over the lazy dog" ma se cerchi in rete ne trovi decine.
E se qualche calligrafo me ne scrive uno (ma anche due o tre) ci aggiungiamo una po' di foto (a rotazione se son più di uno).
Per l'italiano ci sono i due più noti: "quel fez sghembo copre davanti" e "pranzo d'acqua fa volti sghembi", e poi l'autoprodotto: "be quest'amplificazione ha do gravi".
