Omas "The Paragon" tradizionalmente classica
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Omas "The Paragon" tradizionalmente classica
Non me ne voglia nessuno del forum ma questo resoconto, non saprei chiamarlo diversamente, è un fugace riflesso di quello che provo prendendo in mano questa penna, pertanto a dispetto di altre "recensioni" di molto migliori della mia, non riporterò nessun voto in quanto non saprei dare un valore numerico a un sentimento.
La penna è la OMAS "The Paragon" [Arte Italiana (vecchio modello)] con finiture rodiate, la produzione di questa penna è stata interrotta nel 2006.
il tratto del pennino è Fine, il sistema di caricamento a pistone.
Due dati sulle dimensioni relativi alla lunghezza, da chiusa 142 mm e da aperta senza cappuccio calzato ≈ 1___
Il peso a secco 19,1 gr.
Fino a qui i dati oggettivi.
come si vede dalla foto, Why bad ideas (cioè i soldi spesi) are a good idea (l'averla), meglio ancora:
quanto speso si giustifica in funzione del concetto di utilità che ricavo dall'averla e che un mio prof. dell'università cercava a spintoni di farmi entrare in testa.
Come recita la pubblicità del modello "tradizionalmente classica".
in serata foto più artistiche e una prova su strada del pennino giusto per dare un peso alle emozioni del tenerla in mano.
P.S.
Io odio le penne a pistone.
Non sopporto l'idea di dover usare due mani e cavarmi gli occhi per vedere quando il pennino è immerso alla profondità giusta per aspirare l'inchiostro.
C'è qualcuno, magari con un link se l'argomento è già stato sviscerato, da aiutarmi a trovare una soluzione.
(gli occhiali li ho appena comprati nuovi).
La penna è la OMAS "The Paragon" [Arte Italiana (vecchio modello)] con finiture rodiate, la produzione di questa penna è stata interrotta nel 2006.
il tratto del pennino è Fine, il sistema di caricamento a pistone.
Due dati sulle dimensioni relativi alla lunghezza, da chiusa 142 mm e da aperta senza cappuccio calzato ≈ 1___
Il peso a secco 19,1 gr.
Fino a qui i dati oggettivi.
come si vede dalla foto, Why bad ideas (cioè i soldi spesi) are a good idea (l'averla), meglio ancora:
quanto speso si giustifica in funzione del concetto di utilità che ricavo dall'averla e che un mio prof. dell'università cercava a spintoni di farmi entrare in testa.
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- sim0161
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Ma che bella!
Per i tuoi poscritti, qualche proposta.
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ecco un paio di foto del pennino
- nmaggiore
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Questa cosa credo che violi lo Statuto Albertino, la Costituzione Repubblicana, la carta dei Diritti dell'Uomo, la Convenzione di Ginevra, la Magna Charta e il Principio di Conservazione dell'Energiamammifero ha scritto:Io odio le penne a pistone.
questa penna, in ogni caso, è un vero sciogno, come direbbe qualcuno.
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Veramente splendida ....come moltissime altre Omas 
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Sergio
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Omas "The Paragon" tradizionalmente classica
Forse la stilografica più riuscita mai prodotta in Italia. Un classico dalle origini; lo fu prima ancora di diventarlo. Equilibrata, leggera, armonica. Sagomata con dodici sfaccettature; come un capitello dorico, canone di ordine formale e proporzione nel periodo di maggior splendore della Grecia antica. Persino le versioni colorate riescono a confermare e diventare a loro volta tradizione, estranee a qualsivoglia moda. Le Arco in color bronzo e le Royale Blue sono capolavori intramontabili.
p.s. per conservare le dita linde e nette, Stipula aveva inventato il Netto.
p.s. per conservare le dita linde e nette, Stipula aveva inventato il Netto.
mammifero ha scritto:Non me ne voglia nessuno del forum ma questo resoconto, non saprei chiamarlo diversamente, è un fugace riflesso di quello che provo prendendo in mano questa penna, pertanto a dispetto di altre "recensioni" di molto migliori della mia, non riporterò nessun voto in quanto non saprei dare un valore numerico a un sentimento.
La penna è la OMAS "The Paragon" [Arte Italiana (vecchio modello)] con finiture rodiate, la produzione di questa penna è stata interrotta nel 2006.
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in serata foto più artistiche e una prova su strada del pennino giusto per dare un peso alle emozioni del tenerla in mano.
P.S.
Io odio le penne a pistone.
Non sopporto l'idea di dover usare due mani e cavarmi gli occhi per vedere quando il pennino è immerso alla profondità giusta per aspirare l'inchiostro.
C'è qualcuno, magari con un link se l'argomento è già stato sviscerato, da aiutarmi a trovare una soluzione.
(gli occhiali li ho appena comprati nuovi).
- piccardi
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Andrò controcorrente, ma la versione illustrata non mi vuole proprio piacere.
Aver messo quella stupida ed inutile veretta grecata sulla sezione per me è un affronto alla bellezza pulita ed intramontabile del design originale. Come per le verette aggiunte alla sezione ed al fondello della Pelikan M400, trovo insopportabile questa mania di impreziosire con decorazioni inutili penne il cui stile ha fatto la storia. Fa solo danno. Su questo devo dar credito a Montblanc che continua a mantenere sostanzialmente identiche le 146 e le 149.
Simone
Aver messo quella stupida ed inutile veretta grecata sulla sezione per me è un affronto alla bellezza pulita ed intramontabile del design originale. Come per le verette aggiunte alla sezione ed al fondello della Pelikan M400, trovo insopportabile questa mania di impreziosire con decorazioni inutili penne il cui stile ha fatto la storia. Fa solo danno. Su questo devo dar credito a Montblanc che continua a mantenere sostanzialmente identiche le 146 e le 149.
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Sono d'accordo con Piccardi. Parzialmente.
Soggettivamente anche a me piace uno stile sobrio, che evidenzi la bellezza del materiale, delle forme, e del pennino. Il resto è distrazione e appartiene ad altri domini. Due tra le mie stilografiche preferite sono una Danitrio Hakkaku e una Pearl ogivale in ebanite blu e nera tornita da Brian Gray di Edison Pen Co. Entrambe filanti, senza clip.
Ciò non toglie, tuttavia, che la storia della stilografica si sia sovente incontrata, fino a intersecarsi, con quella di altri settori dell'artigianato pregiato. In primis la gioielleria. Gli orafi sono stati, soprattutto in Italia e in Francia, non soltanto rivenditori di stilografiche di pregio, ma anche e soprattutto contributori di modelli e forme. E' almeno dagli anni dieci del secolo scorso che le penne vengono abbigliate da greche e verette, o da sontuosi rivestimenti argentei o dorati, fino agli argenti cesellati della linea Academia di Stipula.
E' soprattutto questione di gusti. Certamente una penna molto rivestita rischia di diventare una penna esibita, compromettendo la sobrietà, misura di ogni eleganza formale. Chi di noi però potrebbe affermare in tutta onestà di non essere mai rimasto ammirato di fronte a una laminata con rivestimento cesellato a fiori, losanghe, putti e altre lavorazioni orafe di squisita fattura?
Soggettivamente anche a me piace uno stile sobrio, che evidenzi la bellezza del materiale, delle forme, e del pennino. Il resto è distrazione e appartiene ad altri domini. Due tra le mie stilografiche preferite sono una Danitrio Hakkaku e una Pearl ogivale in ebanite blu e nera tornita da Brian Gray di Edison Pen Co. Entrambe filanti, senza clip.
Ciò non toglie, tuttavia, che la storia della stilografica si sia sovente incontrata, fino a intersecarsi, con quella di altri settori dell'artigianato pregiato. In primis la gioielleria. Gli orafi sono stati, soprattutto in Italia e in Francia, non soltanto rivenditori di stilografiche di pregio, ma anche e soprattutto contributori di modelli e forme. E' almeno dagli anni dieci del secolo scorso che le penne vengono abbigliate da greche e verette, o da sontuosi rivestimenti argentei o dorati, fino agli argenti cesellati della linea Academia di Stipula.
E' soprattutto questione di gusti. Certamente una penna molto rivestita rischia di diventare una penna esibita, compromettendo la sobrietà, misura di ogni eleganza formale. Chi di noi però potrebbe affermare in tutta onestà di non essere mai rimasto ammirato di fronte a una laminata con rivestimento cesellato a fiori, losanghe, putti e altre lavorazioni orafe di squisita fattura?
piccardi ha scritto:Andrò controcorrente, ma la versione illustrata non mi vuole proprio piacere.
Aver messo quella stupida ed inutile veretta grecata sulla sezione per me è un affronto alla bellezza pulita ed intramontabile del design originale. Come per le verette aggiunte alla sezione ed al fondello della Pelikan M400, trovo insopportabile questa mania di impreziosire con decorazioni inutili penne il cui stile ha fatto la storia. Fa solo danno. Su questo devo dar credito a Montblanc che continua a mantenere sostanzialmente identiche le 146 e le 149.
Simone
- king91
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bellissima davvero bella. manderesti foto con una prova di scrittura?
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Davvero magnifica, malgrado la "grechetta"
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Bellissima!
Vorrei sapere com'è il pennino: flessibile, rigido, extra-flessibile....
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Maruska
Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza (Oscar Wilde)
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Anche se solitamente mi occupo di pennine cinesi, un brevissimo su questa STUPENDA stilografica lo voglio scrivere.
La Paragon per me rasenta la perfezione, veretta compresa. Ricordo che ai tempi del mitico catalogo Ercolessi si meritava la copertina... Tempi antichi, per me tempi di sogni
Ciao
La Paragon per me rasenta la perfezione, veretta compresa. Ricordo che ai tempi del mitico catalogo Ercolessi si meritava la copertina... Tempi antichi, per me tempi di sogni

Ciao
Mauro
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sono rientrato dal mio mini viaggio di nozze
mi attivo per prova scrittura e il resto
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Felicitazioni!!! Non solo per la penna, ovviamente!