Neapolis Pen Show - Mostra Scambio di Napoli
19-20 ottobre 2024 - Hotel Palazzo Alabardieri, via Alabardieri n. 9
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Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
- Alexander
- Stantuffo
- Messaggi: 2605
- Iscritto il: sabato 19 novembre 2011, 12:24
- La mia penna preferita: Sailor 1911 Standard Black HT
- Il mio inchiostro preferito: Diamine Royal Blue
- Misura preferita del pennino: Extra Fine
- Località: Catania
Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Come preannunciato, esordisco anche io nel mondo delle recensioni condividendo con voi le mie personali prime impressioni sulla Noodler's Piston Fill.
Non dispongo certo dell'esperienza e dei metri di paragone di molti membri di questo forum, quindi più che di una recensione si tratterà del parere del tutto soggettivo di un neofita, e come tale si dovrà considerare. Per tale ragione mi esimerò dall'esprimere valutazioni numeriche all'esito dell'esposizione.
La Noodler's Flex Nib Piston Fill è la mamma (anche se, per dimensioni, sembrerebbe la sorella minore) della Ahab's, già recensita dal nostro Dany qui:
viewtopic.php?f=8&t=966
Si tratta di una penna in resina vegetale derivata dalla celluloide, dal costo estremamente contenuto (14 dollari sul mercato americano, al cambio attuale sono circa 10 euro), dalle linee classiche, ma interessanti, a mio modesto avviso, considerato che si tratta di una penna economica.
Alla base del pennino troviamo infatti un anello decorativo che conferisce un certo stile ad una penna di fascia bassa; inoltre, anche con il cappuccio calzato, si nota la finestra per la verifica del livello di inchiostro rimanente, dall'interessante realizzazione a bovindo (dall'inglese bow-window, finestra ad arco), costituita cioè non da un'unica finestra, ma da tante piccole finestrelle che, ad arco appunto, avvolgono l'intera circonferenza della penna.
Si tratta di un dichiarato richiamo al design anni '60.
La chiusura del cappuccio è a vite (due giri completi), il che conferisce un certo senso di sicurezza.
La penna è disponibile in una miriade di colori diversi, dai demonstrator a quelli più opachi, a tinta unita o a fantasia. C'è da sbizzarrirsi: quella da me utilizzata è una Lapis Inferno, una fantasia di blu screziato di bianco, ma esiste anche il Bumblebee (letteralmente: il Calabrone) che è un giallo screziato di nero, il Clear Demonstrator (ovviamente trasparente), il King Phillip Purple (viola), e tantissimi altri. Ce n'è davvero per tutti i gusti.
Il caricamento, come suggerisce il nome, è a stantuffo. Esatto, una penna da 10 euro con caricamento a stantuffo. Credo di poter affermare con certezza che si tratta in assoluto della penna più economica al mondo a montare questo sistema di caricamento. Allo stesso prezzo non esiste niente di meglio di una comune penna scolastica con caricamento a cartucce, che di certo non sarà mai neanche lontanamente paragonabile a questa Noodler's.
Il meccanismo è un po' duretto, paragonato ad esempio a quello di una Pelikan M200. Non so dire se dipenda dalla qualità dei materiali o da una precisa scelta produttiva, a me ha dato comunque una rassicurante sensazione di protezione da possibili ed indesiderati movimenti accidentali.
Date le dimensioni della penna, che passerò a breve ad illustrare, la capacità tuttavia non è elevatissima (circa 1 ml di inchiostro).
La penna chiusa misura 13,1 cm, senza cappuccio 12 cm, con cappuccio calzato 14,2 cm circa.
Poco più lunga di una M200, ma più sottile.
È davvero molto leggera, ma risulta ben equilibrata sia con che senza cappuccio.
L'aspetto più interessante è sicuramente il pennino.
Si tratta di un pennino in acciaio con punta in iridio, che si distingue dalla produzione moderna per la sua flessibilità.
Non è certo un “wet noodle”, bisogna infatti esercitare un minimo di pressione per giovarsi di tale “flessibilità”. Il pennino tuttavia è abbastanza fine quindi consente di ottenere una certa ampiezza di variazione del tratto, il che a mio avviso è un grande pregio (si guardino le virgolette di apertura prima della parola “Piston” nell'esempio riportato, e si confrontino queste ultime con i tratti più “robusti”).
Evidenzia la casa madre che la dimensione del pennino è quella più comunemente utilizzata in quest'ultimo secolo (una classica #2), il che, tecnicamente, rende possibile la sua sostituzione con altro e diverso pennino, a proprio piacimento (complice anche l'assenza di restrizioni fisiche all'interno del cappuccio).
Un ulteriore aspetto meritorio di questa penna, così straordinariamente economica quanto straordinariamente interessante, è la possibilità di personalizzarla. La stessa è infatti interamente smontabile ed è possibile regolare pennino ed alimentatore (in ebanite!), in modo da modificare il flusso di inchiostro secondo le proprie necessità o preferenze.
Passando quindi ad un giudizio sintetico, e squisitamente personale, sulle caratteristiche:
Aspetto: linea semplice, classica, ma con una apprezzabile attenzione ai particolari;
Scrittura: fine, scorrevole e “flessibile”; manca solo che sia finissima come i pennini giapponesi;
Sistema di caricamento: a stantuffo, unico in una penna così economica (la capacità è di 1 ml);
Qualità-prezzo: qui il voto va dato ed è un bel 10 (penna di altissima qualità in rapporto al prezzo da scolastica).
In sintesi: una penna adatta sia all'uso quotidiano che, ove occorra, all'uso per calligrafia, con un eccezionale rapporto qualità-prezzo, considerati il caricamento a stantuffo, l'interessante flessibilità del pennino e la possibilità di regolare a proprio piacimento il flusso.
Segnalo di aver utilizzato, per l'esempio riportato, carta a quadretti standard da 0,5 cm della Pigna (blocchetto appunti “Montblanc”) ed inchiostro Sailor Jentle Ink Blue.
Chiedo scusa per la mia personale grafia che non rende giustizia alle doti del pennino (è la prima volta che mi cimento nell'uso di un flessibile e non sono certo un esperto calligrafo).
Ringrazio Brian Goulet http://www.gouletpens.com/ per avermi permesso di utilizzare le foto ritraenti la Noodler's recensita.
Non dispongo certo dell'esperienza e dei metri di paragone di molti membri di questo forum, quindi più che di una recensione si tratterà del parere del tutto soggettivo di un neofita, e come tale si dovrà considerare. Per tale ragione mi esimerò dall'esprimere valutazioni numeriche all'esito dell'esposizione.
La Noodler's Flex Nib Piston Fill è la mamma (anche se, per dimensioni, sembrerebbe la sorella minore) della Ahab's, già recensita dal nostro Dany qui:
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Si tratta di una penna in resina vegetale derivata dalla celluloide, dal costo estremamente contenuto (14 dollari sul mercato americano, al cambio attuale sono circa 10 euro), dalle linee classiche, ma interessanti, a mio modesto avviso, considerato che si tratta di una penna economica.
Alla base del pennino troviamo infatti un anello decorativo che conferisce un certo stile ad una penna di fascia bassa; inoltre, anche con il cappuccio calzato, si nota la finestra per la verifica del livello di inchiostro rimanente, dall'interessante realizzazione a bovindo (dall'inglese bow-window, finestra ad arco), costituita cioè non da un'unica finestra, ma da tante piccole finestrelle che, ad arco appunto, avvolgono l'intera circonferenza della penna.
Si tratta di un dichiarato richiamo al design anni '60.
La chiusura del cappuccio è a vite (due giri completi), il che conferisce un certo senso di sicurezza.
La penna è disponibile in una miriade di colori diversi, dai demonstrator a quelli più opachi, a tinta unita o a fantasia. C'è da sbizzarrirsi: quella da me utilizzata è una Lapis Inferno, una fantasia di blu screziato di bianco, ma esiste anche il Bumblebee (letteralmente: il Calabrone) che è un giallo screziato di nero, il Clear Demonstrator (ovviamente trasparente), il King Phillip Purple (viola), e tantissimi altri. Ce n'è davvero per tutti i gusti.
Il caricamento, come suggerisce il nome, è a stantuffo. Esatto, una penna da 10 euro con caricamento a stantuffo. Credo di poter affermare con certezza che si tratta in assoluto della penna più economica al mondo a montare questo sistema di caricamento. Allo stesso prezzo non esiste niente di meglio di una comune penna scolastica con caricamento a cartucce, che di certo non sarà mai neanche lontanamente paragonabile a questa Noodler's.
Il meccanismo è un po' duretto, paragonato ad esempio a quello di una Pelikan M200. Non so dire se dipenda dalla qualità dei materiali o da una precisa scelta produttiva, a me ha dato comunque una rassicurante sensazione di protezione da possibili ed indesiderati movimenti accidentali.
Date le dimensioni della penna, che passerò a breve ad illustrare, la capacità tuttavia non è elevatissima (circa 1 ml di inchiostro).
La penna chiusa misura 13,1 cm, senza cappuccio 12 cm, con cappuccio calzato 14,2 cm circa.
Poco più lunga di una M200, ma più sottile.
È davvero molto leggera, ma risulta ben equilibrata sia con che senza cappuccio.
L'aspetto più interessante è sicuramente il pennino.
Si tratta di un pennino in acciaio con punta in iridio, che si distingue dalla produzione moderna per la sua flessibilità.
Non è certo un “wet noodle”, bisogna infatti esercitare un minimo di pressione per giovarsi di tale “flessibilità”. Il pennino tuttavia è abbastanza fine quindi consente di ottenere una certa ampiezza di variazione del tratto, il che a mio avviso è un grande pregio (si guardino le virgolette di apertura prima della parola “Piston” nell'esempio riportato, e si confrontino queste ultime con i tratti più “robusti”).
Evidenzia la casa madre che la dimensione del pennino è quella più comunemente utilizzata in quest'ultimo secolo (una classica #2), il che, tecnicamente, rende possibile la sua sostituzione con altro e diverso pennino, a proprio piacimento (complice anche l'assenza di restrizioni fisiche all'interno del cappuccio).
Un ulteriore aspetto meritorio di questa penna, così straordinariamente economica quanto straordinariamente interessante, è la possibilità di personalizzarla. La stessa è infatti interamente smontabile ed è possibile regolare pennino ed alimentatore (in ebanite!), in modo da modificare il flusso di inchiostro secondo le proprie necessità o preferenze.
Passando quindi ad un giudizio sintetico, e squisitamente personale, sulle caratteristiche:
Aspetto: linea semplice, classica, ma con una apprezzabile attenzione ai particolari;
Scrittura: fine, scorrevole e “flessibile”; manca solo che sia finissima come i pennini giapponesi;
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In sintesi: una penna adatta sia all'uso quotidiano che, ove occorra, all'uso per calligrafia, con un eccezionale rapporto qualità-prezzo, considerati il caricamento a stantuffo, l'interessante flessibilità del pennino e la possibilità di regolare a proprio piacimento il flusso.
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O. Wilde
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Complimenti per l'ottima recensione!
Una domanda:io ho quella tutta nera,che però se tenuta in verticale non parte subito.La tua si comporta nello stesso modo?
Cordiali saluti
P.S.- Attribuivo tale problema al foro di sfiato del cappuccio,che magari fa asciugare l'inchiostro,ma non so se la causa sia questa.
Una domanda:io ho quella tutta nera,che però se tenuta in verticale non parte subito.La tua si comporta nello stesso modo?
Cordiali saluti
P.S.- Attribuivo tale problema al foro di sfiato del cappuccio,che magari fa asciugare l'inchiostro,ma non so se la causa sia questa.
Alessandro
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Grazie per i complimenti!
Come dicevo si tratta ancora di prime impressioni, non ho avuto modo di tenerla a riposo per qualche giorno in modo da verificare questo aspetto, né di inchiostrarla più e più volte a dovere.
Aggiornamento:
Per rispondere al tuo quesito l'ho caricata con il Parker Quink e lasciata a riposo diversi minuti in verticale. Nessuna incertezza all'avvio. Provo a lasciarla a riposo per più tempo e poi ti faccio sapere.
Hai provato a regolare l'alimentatore?
P.S. Questo modello non ha alcun foro sul cappuccio, comunque non credo che lo stesso abbia connessione con la prontezza all'avvio: molte vintage ce l'hanno e non danno problemi (così leggevo in altri post).
Come dicevo si tratta ancora di prime impressioni, non ho avuto modo di tenerla a riposo per qualche giorno in modo da verificare questo aspetto, né di inchiostrarla più e più volte a dovere.
Aggiornamento:
Per rispondere al tuo quesito l'ho caricata con il Parker Quink e lasciata a riposo diversi minuti in verticale. Nessuna incertezza all'avvio. Provo a lasciarla a riposo per più tempo e poi ti faccio sapere.
Hai provato a regolare l'alimentatore?
P.S. Questo modello non ha alcun foro sul cappuccio, comunque non credo che lo stesso abbia connessione con la prontezza all'avvio: molte vintage ce l'hanno e non danno problemi (così leggevo in altri post).
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Sì,ma attraverso il foro del cappuccio della mia si vede il pennino,che è in tal modo a diretto contatto con l'aria.Alexander ha scritto:Grazie per i complimenti!
Come dicevo si tratta ancora di prime impressioni, non ho avuto modo di tenerla a riposo per qualche giorno in modo da verificare questo aspetto, né di inchiostrarla più e più volte a dovere.
Aggiornamento:
Per rispondere al tuo quesito l'ho caricata con il Parker Quink e lasciata a riposo diversi minuti in verticale. Nessuna incertezza all'avvio. Provo a lasciarla a riposo per più tempo e poi ti faccio sapere.
Hai provato a regolare l'alimentatore?
P.S. Questo modello non ha alcun foro sul cappuccio, comunque non credo che lo stesso abbia connessione con la prontezza all'avvio: molte vintage ce l'hanno e non danno problemi (così leggevo in altri post).
Il fatto che la tua non lo abbia e senz'altro positivo.
Grazie e cordiali saluti
Alessandro
- klapaucius
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Le vintage generalmente sono più abbondanti nel flusso di quelle moderne, tant'è vero che tendono ad avere delle perdite se vengono usati gli inchiostri moderni, che sono più fluidi di quelli di una volta. Almeno questa è la spiegazione che ho sentito in giro, ma il fatto che le penne antiche abbiano condotti più larghi e tendano a gocciolare è esperienza personale.Alexander ha scritto: P.S. Questo modello non ha alcun foro sul cappuccio, comunque non credo che lo stesso abbia connessione con la prontezza all'avvio: molte vintage ce l'hanno e non danno problemi (così leggevo in altri post).
Giuseppe
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Questa penna mi affascina.... dove si può trovare...???
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Per il momento solo sul mercato americano..Andrea C ha scritto:Questa penna mi affascina.... dove si può trovare...???
Nella recensione ho citato Goulet Pens perché, chiaramente, qui riporto la mia personale (e positiva) esperienza con loro.
Non escludo tuttavia, dato quanto appreso da fonti attendibili, che in un non lontano futuro possa sbarcare anche su suolo italico!
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Complimenti per l'approfondita recensione!Alexander ha scritto:Come preannunciato, esordisco anche io nel mondo delle recensioni condividendo con voi le mie personali prime impressioni sulla Noodler's Piston Fill.
Non dispongo certo dell'esperienza e dei metri di paragone di molti membri di questo forum, quindi più che di una recensione si tratterà del parere del tutto soggettivo di un neofita, e come tale si dovrà considerare. Per tale ragione mi esimerò dall'esprimere valutazioni numeriche all'esito dell'esposizione.
La Noodler's Flex Nib Piston Fill è la mamma (anche se, per dimensioni, sembrerebbe la sorella minore) della Ahab's, già recensita dal nostro Dany qui:
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Si tratta di una penna in resina vegetale derivata dalla celluloide, dal costo estremamente contenuto (14 dollari sul mercato americano, al cambio attuale sono circa 10 euro), dalle linee classiche, ma interessanti, a mio modesto avviso, considerato che si tratta di una penna economica.
Alla base del pennino troviamo infatti un anello decorativo che conferisce un certo stile ad una penna di fascia bassa; inoltre, anche con il cappuccio calzato, si nota la finestra per la verifica del livello di inchiostro rimanente, dall'interessante realizzazione a bovindo (dall'inglese bow-window, finestra ad arco), costituita cioè non da un'unica finestra, ma da tante piccole finestrelle che, ad arco appunto, avvolgono l'intera circonferenza della penna.
Si tratta di un dichiarato richiamo al design anni '60.
La chiusura del cappuccio è a vite (due giri completi), il che conferisce un certo senso di sicurezza.
La penna è disponibile in una miriade di colori diversi, dai demonstrator a quelli più opachi, a tinta unita o a fantasia. C'è da sbizzarrirsi: quella da me utilizzata è una Lapis Inferno, una fantasia di blu screziato di bianco, ma esiste anche il Bumblebee (letteralmente: il Calabrone) che è un giallo screziato di nero, il Clear Demonstrator (ovviamente trasparente), il King Phillip Purple (viola), e tantissimi altri. Ce n'è davvero per tutti i gusti.
Il caricamento, come suggerisce il nome, è a stantuffo. Esatto, una penna da 10 euro con caricamento a stantuffo. Credo di poter affermare con certezza che si tratta in assoluto della penna più economica al mondo a montare questo sistema di caricamento. Allo stesso prezzo non esiste niente di meglio di una comune penna scolastica con caricamento a cartucce, che di certo non sarà mai neanche lontanamente paragonabile a questa Noodler's.
Il meccanismo è un po' duretto, paragonato ad esempio a quello di una Pelikan M200. Non so dire se dipenda dalla qualità dei materiali o da una precisa scelta produttiva, a me ha dato comunque una rassicurante sensazione di protezione da possibili ed indesiderati movimenti accidentali.
Date le dimensioni della penna, che passerò a breve ad illustrare, la capacità tuttavia non è elevatissima (circa 1 ml di inchiostro).
La penna chiusa misura 13,1 cm, senza cappuccio 12 cm, con cappuccio calzato 14,2 cm circa.
Poco più lunga di una M200, ma più sottile.
È davvero molto leggera, ma risulta ben equilibrata sia con che senza cappuccio.
L'aspetto più interessante è sicuramente il pennino.
Si tratta di un pennino in acciaio con punta in iridio, che si distingue dalla produzione moderna per la sua flessibilità.
Non è certo un “wet noodle”, bisogna infatti esercitare un minimo di pressione per giovarsi di tale “flessibilità”. Il pennino tuttavia è abbastanza fine quindi consente di ottenere una certa ampiezza di variazione del tratto, il che a mio avviso è un grande pregio (si guardino le virgolette di apertura prima della parola “Piston” nell'esempio riportato, e si confrontino queste ultime con i tratti più “robusti”).
Evidenzia la casa madre che la dimensione del pennino è quella più comunemente utilizzata in quest'ultimo secolo (una classica #2), il che, tecnicamente, rende possibile la sua sostituzione con altro e diverso pennino, a proprio piacimento (complice anche l'assenza di restrizioni fisiche all'interno del cappuccio).
Un ulteriore aspetto meritorio di questa penna, così straordinariamente economica quanto straordinariamente interessante, è la possibilità di personalizzarla. La stessa è infatti interamente smontabile ed è possibile regolare pennino ed alimentatore (in ebanite!), in modo da modificare il flusso di inchiostro secondo le proprie necessità o preferenze.
Passando quindi ad un giudizio sintetico, e squisitamente personale, sulle caratteristiche:
Aspetto: linea semplice, classica, ma con una apprezzabile attenzione ai particolari;
Scrittura: fine, scorrevole e “flessibile”; manca solo che sia finissima come i pennini giapponesi;
Sistema di caricamento: a stantuffo, unico in una penna così economica (la capacità è di 1 ml);
Qualità-prezzo: qui il voto va dato ed è un bel 10 (penna di altissima qualità in rapporto al prezzo da scolastica).
In sintesi: una penna adatta sia all'uso quotidiano che, ove occorra, all'uso per calligrafia, con un eccezionale rapporto qualità-prezzo, considerati il caricamento a stantuffo, l'interessante flessibilità del pennino e la possibilità di regolare a proprio piacimento il flusso.
Segnalo di aver utilizzato, per l'esempio riportato, carta a quadretti standard da 0,5 cm della Pigna (blocchetto appunti “Montblanc”) ed inchiostro Sailor Jentle Ink Blue.
Chiedo scusa per la mia personale grafia che non rende giustizia alle doti del pennino (è la prima volta che mi cimento nell'uso di un flessibile e non sono certo un esperto calligrafo).
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Ottima penna, mi piace tutto, dalle linee al rapporto qualità/prezzo.
A questo punto c'è solo da aspettare che ci sia anche su solo nostrano.
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.
W.W.
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- klapaucius
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Forse dalla cellulosa?Alexander ha scritto: Si tratta di una penna in resina vegetale derivata dalla celluloide
Comunque grazie per l'approfondita recensione.
Giuseppe
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Grazie mille! Ho cercato di fare del mio meglio!Simone ha scritto: Complimenti per l'approfondita recensione!
Ottima penna, mi piace tutto, dalle linee al rapporto qualità/prezzo.
A questo punto c'è solo da aspettare che ci sia anche su solo nostrano.
Ehehe sei una persona moooolto paziente allora.. Io non ho saputo resistere alla tentazione di averla subito!
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Domanda retorica o reale?klapaucius ha scritto: Forse dalla cellulosa?
Non conosco il nome tecnico del materiale utilizzato, ma l'odore di certo è caratteristico!
L'unica avvertenza è di non trattarlo con alcol perché rischia di scolorire irreparabilmente..
Grazie di cosa? Imparo tanto ogni giorno su questo forum, questa volta è una gioia poter essere io quello che condivide esperienze ed impressioni con voi.klapaucius ha scritto: Comunque grazie per l'approfondita recensione.
Spero di aver dato un contributo utile.
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Mi sembra strano che sia un materiale derivato dalla celluloide, che a sua volta richiede una lavorazione particolarmente lunga e costosa, e che ormai viene usata solo sulle penne lussuose.Alexander ha scritto:Domanda retorica o reale?klapaucius ha scritto: Forse dalla cellulosa?
Non conosco il nome tecnico del materiale utilizzato, ma l'odore di certo è caratteristico!
L'unica avvertenza è di non trattarlo con alcol perché rischia di scolorire irreparabilmente..
Giuseppe
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
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Re: Recensione NOODLER'S FLEX NIB PISTON FILL
Scusate, ma è meglio l'Ahab o questa sempre a stantuffo?
Ringraziandovi colgo l'occasione per porgervi
Cordiali saluti.
Tiberio
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Cordiali saluti.
Tiberio
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