Definizioni pennini
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Definizioni pennini
Ragazzi scusate la domanda che ai più sembrerà sciocca.. ma non mi è ben chiara la differenza tra pennino "stub" e pennino "italico".
Posto la discussione nella sezione calligrafia perché mi pare di capire che entrambi consentano di dare al tratto un effetto "calligrafico", compensando la mancanza di flessibilità delle stilografiche moderne con la forma "tagliata" del pennino.
Ma la differenza tecnica tra i due concetti quale sarebbe?
Posto la discussione nella sezione calligrafia perché mi pare di capire che entrambi consentano di dare al tratto un effetto "calligrafico", compensando la mancanza di flessibilità delle stilografiche moderne con la forma "tagliata" del pennino.
Ma la differenza tecnica tra i due concetti quale sarebbe?
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Re: Definizioni pennini
Nessuna differenza eclatante. Alcuni indicano con "italico" uno "stub" con gli spigoli meno arrotondati, che garantisce una variazione di tratto più netta tra linee verticali e orizzontali, al prezzo di una maggiore difficoltà nell'uso, dovuta al fatto che con l'italico la superficie di contatto utile è più stretta e se cambi di poco la posizione del pennino non scrive o addirittura "acchiappi" la carta (per gli italici molto affilati).Alexander ha scritto:Ragazzi scusate la domanda che ai più sembrerà sciocca.. ma non mi è ben chiara la differenza tra pennino "stub" e pennino "italico".
Posto la discussione nella sezione calligrafia perché mi pare di capire che entrambi consentano di dare al tratto un effetto "calligrafico", compensando la mancanza di flessibilità delle stilografiche moderne con la forma "tagliata" del pennino.
Ma la differenza tecnica tra i due concetti quale sarebbe?
In inglese, non posso che consigliarti il solito sito di Richard Binder: http://www.richardspens.com/ref/nibs/primer.htm#shapes
Giuseppe
- Alexander
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Re: Definizioni pennini
Sei stato chiarissimo, grazie! Quindi lo stub dovrebbe essere più facile da usare rispetto ad un italic..
Per esperienza personale (o per conoscenza) sapete quale penna ha lo stub più "fine"?
Giusto per dare un minimo di "carattere" alla scrittura, non per una vera e propria scrittura calligrafica.
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Re: Definizioni pennini
Lo Stub di Visconti è 1.3, Stipula fa anche 1.1 e 0.9, che in effetti è abbastanza stretto per essere uno stub
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Re: Definizioni pennini
Per lo 0.9 a quali modelli della Stipula fa riferimento?Giardino Italiano ha scritto:Lo Stub di Visconti è 1.3, Stipula fa anche 1.1 e 0.9, che in effetti è abbastanza stretto per essere uno stub
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Re: Definizioni pennini
Per stare sull'espwrienza diretta e l'economicità, la safari, con la Lamy, fa pennini italici sicuramente 1.1, 1.5 e 1.9; non sono sicuro dello 0.9.Alexander ha scritto:Sei stato chiarissimo, grazie! Quindi lo stub dovrebbe essere più facile da usare rispetto ad un italic..
Per esperienza personale (o per conoscenza) sapete quale penna ha lo stub più "fine"?
Giusto per dare un minimo di "carattere" alla scrittura, non per una vera e propria scrittura calligrafica.
A me il venditore ha detto che 1.5= tratto B e infetti è molto grosso, anche troppo; mi è anche stato detto che 1.1 praticamente non noti differenza, ma vorrei provare: con la Lamy il cambio pennino e semplicissimo e costa solo 6€! Anche io vorrei puntare ad usare sempre il pennino italico.
Riguardo allo stub: nel caso delle pelikan, ci si puo riferire ai pennini obliqui o si parla di un'altro tipo di punta?
Grazie mille.
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Re: Definizioni pennini
Che sia più fine non so, ma stai descrivendo per dirne uno che conosco molto bene, lo stub della Sheaffer No-Nonsense: veloce e scorrevolissimo sulla carta, offerto su una stilografica economica ma che da belle soddisfazioni anche se un po povera come materiali, ma non si può avere tutto.Alexander ha scritto:Sei stato chiarissimo, grazie! Quindi lo stub dovrebbe essere più facile da usare rispetto ad un italic..
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Gianni
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Re: Definizioni pennini
Riapro l'argomento a beneficio di Daniela.
Se ci fosse in ascolto qualcuno che conosce l'italiano pre-internet forse ci potrebbe aiutare a dare il nome giusto ai vari pennini.
Non mi date del reazionario, l'inglese lo so e lo uso tutti i giorni.
Pero' mi da fastidio che si debba usare delle traduzioni assonanti per qualcosa che alla fine hanno inventato i nostri avi parecchio tempo fa.
Italico mi fa subito venire in mente le "italiche sponde" e "l'italico ingegno", paese di santi, poeti e navigatori e roba del genere.
Io preferisco chiamarli pennini tronchi.
Pero' non so come si come chiamino in italiano recente uno stub e un italico.
Chi ha inventato la cancelleresca mi pare che lo chiami "ben temperato" intendendo che è molto affilato.
Ma al tempo d'oggi "ben temperato" ha tutt'altro significato.
Fatevi avanti coi nomi "vecchi". E' certo che possiamo continuare a chiamarli stub e italico, e che naturalmente saranno le parole predominanti.
Pero' mi piacerebbe recuperare le parole dal sapore antico, anche solo per il gusto che ti ritrovi in bocca quando le pronunci.
"Veretta", ad esempio, è una di quelle.
Se ci fosse in ascolto qualcuno che conosce l'italiano pre-internet forse ci potrebbe aiutare a dare il nome giusto ai vari pennini.
Non mi date del reazionario, l'inglese lo so e lo uso tutti i giorni.
Pero' mi da fastidio che si debba usare delle traduzioni assonanti per qualcosa che alla fine hanno inventato i nostri avi parecchio tempo fa.
Italico mi fa subito venire in mente le "italiche sponde" e "l'italico ingegno", paese di santi, poeti e navigatori e roba del genere.
Io preferisco chiamarli pennini tronchi.
Pero' non so come si come chiamino in italiano recente uno stub e un italico.
Chi ha inventato la cancelleresca mi pare che lo chiami "ben temperato" intendendo che è molto affilato.
Ma al tempo d'oggi "ben temperato" ha tutt'altro significato.
Fatevi avanti coi nomi "vecchi". E' certo che possiamo continuare a chiamarli stub e italico, e che naturalmente saranno le parole predominanti.
Pero' mi piacerebbe recuperare le parole dal sapore antico, anche solo per il gusto che ti ritrovi in bocca quando le pronunci.
"Veretta", ad esempio, è una di quelle.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Re: Definizioni pennini
Grazie Ottorino,
quindi se non sbaglio i pennini che si trovano oggi in vendita per uso calligrafico, sono pressochè tutti stub.
Quanto capisco la tua insofferenza verso l'utilizzo dell'inglese anche a sproposito! Amo l'inglese, sia chiaro. E' musicale.
Però mi dà fastidio che la nostra lingua venga spesso mortificata senza motivo. E anche il latino: soffro ogni volta che alla tv sento giornalisti esperti chiamare i media "midia" pronunciando all'inglese un termine latino...
quindi se non sbaglio i pennini che si trovano oggi in vendita per uso calligrafico, sono pressochè tutti stub.
Quanto capisco la tua insofferenza verso l'utilizzo dell'inglese anche a sproposito! Amo l'inglese, sia chiaro. E' musicale.
Però mi dà fastidio che la nostra lingua venga spesso mortificata senza motivo. E anche il latino: soffro ogni volta che alla tv sento giornalisti esperti chiamare i media "midia" pronunciando all'inglese un termine latino...
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Re: Definizioni pennini
Nei due testi prima metà novecento che ho viene definita in uno punta quadra e nell' altro punta tagliata. Ovviamente mi riferisco al capitolo sul carattere rotondo....
Ciao
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Antonio
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Re: Definizioni pennini
Non è banale risalire a denominazioni precise.
Mi spiego: per quello che so, nei trattati di calligrafia venivano esposti i pennini necessari semplicemente con marca e numero.
Es. Presbitero N.509 E.F. - Locati N.2000 - Fiore N.510 - Libia N.251 - Falsariga N.3
Mi spiego: per quello che so, nei trattati di calligrafia venivano esposti i pennini necessari semplicemente con marca e numero.
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