Buongiorno a Tutti,
sollecitato da Daniela, con un leggero imbarazzo, eccovi uno dei miei tanti esercizi.
Ho allegato questo dato che è il più ordinato. Come potete vedere oltre alle lettere si percepisce anche la fatica per cercare di mantenere il controllo delle forme . . .ma vabbè.
Comunque, ci tengo anche a darvi conto della genesi di questo mio inizio.
Tempo fa avevo chiesto dei pareri sulla mia grafia e mi era stato suggerito, piuttosto di lavorare con il metodo Palmer, di rivolgermi alla Cancellersca.
Così ho cominciato a leggere il forum ed a guardare in rete per cominciare a documentarmi.
Ho subito acquistato il testo di Reynolds (ho raccolto anche tutti i suoi video su Youtube) e quello di Hebborn nonché ho anche scaricato "Calligrafia Facile" di Quinn e Cencetti.
Mi sono attrezzato con delle stilografiche calligrafiche (Osmiroid con pennino B-4, una Pilot Parrallel Pen, Lamy Joy , etc.etc.) e son partito.
Benedetta quella volta che vi ho dato ascolto ! Oltre a darmi gioia e farmi sentire un po' artista, mi rilassa tantissimo.
Più ci sto sopra e più emergono simmetrie, equilibri e geometrie che all'inizio non vedevo ed ora comincio a capire, intravvedere.
Quindi eccomi qua con la mia prima condivisione.
Grazie in anticipo per tutti i consigli, critiche e suggerimenti che mi potrete dare.
Giulio
Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Cancelleresca:l'inizio
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Bravo Giulio, un ottimo inizio!
Il consiglio che mi sento di darti, lasciando la parola ai nostri esperti, è di lavorare su un gruppo alla volta (ad esempio a,d,g,q).
Complimenti per il bel risultato che hai già raggiunto
Il consiglio che mi sento di darti, lasciando la parola ai nostri esperti, è di lavorare su un gruppo alla volta (ad esempio a,d,g,q).
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"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Mi fa immensamente piacere che tu abbia trovato nella calligrafia una gratificazione così viva !
Devo inoltre dire che se questi sono i tuoi primi sforzi c'è di che ben sperare.
Nel ripetere il consiglio di Daniela e cioè di iniziare ad esercitarsi per "famiglie", cioè per gruppi di lettere che hanno in comune dei tratti principali, mi permetto di darti altri suggerimenti:
- hai scritto che cominci a vedere cose nelle lettere che dapprima non vedevi: non stancarti di osservarle sempre più approfonditamente e, una volta scelto un modello di riferimento, cerca di comprendere bene le forme,le inclinazioni, le proporzioni, i rapporti tra larghezza ed altezza di ogni lettera. Quando si ha a disposizione un insegnante che ti guida la cosa è facilitata, da autodidatta la cosa può richiedere un notevole impegno, specialmente all'inizio.
- la cancelleresca si può scrivere o dritta o inclinata verso destra di circa 5 - 10 gradi: una volta scela una strada bisogna fare attenzione che le varie lettere siano parallele tra loro. L'esercitarsi per gruppi omogenei di lettere facilita anche questo compito.
- controlla che la forma di una lettera sia il più possibile uniforme, oltre che aderente al modello: in poche parole non dovrebbero presentarsi lettere più "cicciute" di altre o più rotonde rispetto ad altre più triangolari (guarda le tue a e le tue o e capirai cosa intendo): in uno scritto a mano un minimo grado di irregolarità è fisiologico, anzi persino auspicabile in quanto rende "viva" la scrittura, ma non si deve dimenticare che quella che gli inglesi chiamano "consistency" e che noi possiamo definire "omogeneità di forme, tratti, inclinazioni e spaziature" (ah, la capacità di sintesi degli anglofoni!) è un obbiettivo primario di uno studente di calligrafia.
- non avere fretta. La calligrafia e in particolare certi stili calligrafici sono nati in un periodo storico in cui il tempo aveva una valenza molto diversa da oggi e il loro apprendimento risente di questo: personalmente trovo che sia salutare tuffarsi nelle studio lasciandosi prendere dai suoi ritmi, lasciandosi per qualche ora "vivere ad un'altra velocità".
Perdona se mi sono dilungato e buona scrittura
Devo inoltre dire che se questi sono i tuoi primi sforzi c'è di che ben sperare.
Nel ripetere il consiglio di Daniela e cioè di iniziare ad esercitarsi per "famiglie", cioè per gruppi di lettere che hanno in comune dei tratti principali, mi permetto di darti altri suggerimenti:
- hai scritto che cominci a vedere cose nelle lettere che dapprima non vedevi: non stancarti di osservarle sempre più approfonditamente e, una volta scelto un modello di riferimento, cerca di comprendere bene le forme,le inclinazioni, le proporzioni, i rapporti tra larghezza ed altezza di ogni lettera. Quando si ha a disposizione un insegnante che ti guida la cosa è facilitata, da autodidatta la cosa può richiedere un notevole impegno, specialmente all'inizio.
- la cancelleresca si può scrivere o dritta o inclinata verso destra di circa 5 - 10 gradi: una volta scela una strada bisogna fare attenzione che le varie lettere siano parallele tra loro. L'esercitarsi per gruppi omogenei di lettere facilita anche questo compito.
- controlla che la forma di una lettera sia il più possibile uniforme, oltre che aderente al modello: in poche parole non dovrebbero presentarsi lettere più "cicciute" di altre o più rotonde rispetto ad altre più triangolari (guarda le tue a e le tue o e capirai cosa intendo): in uno scritto a mano un minimo grado di irregolarità è fisiologico, anzi persino auspicabile in quanto rende "viva" la scrittura, ma non si deve dimenticare che quella che gli inglesi chiamano "consistency" e che noi possiamo definire "omogeneità di forme, tratti, inclinazioni e spaziature" (ah, la capacità di sintesi degli anglofoni!) è un obbiettivo primario di uno studente di calligrafia.
- non avere fretta. La calligrafia e in particolare certi stili calligrafici sono nati in un periodo storico in cui il tempo aveva una valenza molto diversa da oggi e il loro apprendimento risente di questo: personalmente trovo che sia salutare tuffarsi nelle studio lasciandosi prendere dai suoi ritmi, lasciandosi per qualche ora "vivere ad un'altra velocità".
Perdona se mi sono dilungato e buona scrittura
Bene qui latuit bene vixit
- giuco65
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Grazie Courthand per i tuoi consigli e per l'apprezzamento.
Sicuramente devo esercitarmi con più metodo e seguirò i consigli tuoi e di Daniela per quel che riguarda "consistency" e non solo, nonchè l'esercizio per gruppi di lettere.
In questo momento sto rivedendo la postura del mio corpo (mani, polsi, gomiti e schiena) alla luce delle istruzioni che ho trovato negli "Exercises" del Reynolds. Anche nel suo documentario parla di utilizzare il polso e non le dita per tracciare le lettere, cosa per me piuttosto difficle ora: mi sono reso conto di usare piuttosto le dita che il polso. Inoltre devo modulare la forza con cui tenere la penna, appoggiare la stessa sul foglio.
È proprio il senso del tempo diverso che mi gratifica moltissimo: quando dopo cena mi esercito dopo una giornata frenetica, ritrovo ritmi più umani: zen e calligrafia credo vadano anch'essi a braccetto . . .
Insomma come si dice qui in montagna . . . avanti sempre !
Un carissimo saluto
Giulio
Sicuramente devo esercitarmi con più metodo e seguirò i consigli tuoi e di Daniela per quel che riguarda "consistency" e non solo, nonchè l'esercizio per gruppi di lettere.
In questo momento sto rivedendo la postura del mio corpo (mani, polsi, gomiti e schiena) alla luce delle istruzioni che ho trovato negli "Exercises" del Reynolds. Anche nel suo documentario parla di utilizzare il polso e non le dita per tracciare le lettere, cosa per me piuttosto difficle ora: mi sono reso conto di usare piuttosto le dita che il polso. Inoltre devo modulare la forza con cui tenere la penna, appoggiare la stessa sul foglio.
È proprio il senso del tempo diverso che mi gratifica moltissimo: quando dopo cena mi esercito dopo una giornata frenetica, ritrovo ritmi più umani: zen e calligrafia credo vadano anch'essi a braccetto . . .
Insomma come si dice qui in montagna . . . avanti sempre !
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Giulio
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Caro Giulio, non potresti trovarmi più d'accordo!giuco65 ha scritto: zen e calligrafia credo vadano anch'essi a braccetto . . .

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Daniela
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