Irishtales ha scritto:
Ma sono inguaribilmente ottimista. Tutto serve, è bene che Daniele sia stato ospitato in tv e abbia mostrato quelle meraviglie, perché se anche un solo telespettatore è corso poi a rispolverare la stilografica del nonno e gli è nata la voglia di saperne di più, di farla tornare a scrivere - e a vivere - ne è valsa la pena.
Regalare un'emozione.
Anche per una sola emozione regalata, vale sempre la pena.
Inutile dire, Daniela, che sono pienamente d'accordo.
@geppina: grazie!
Mattéo
مداد حبر العالم أقدس من دم الشهيد
[Califfo Harun al Rashid] "L'inchiostro di uno studioso è più sacro del sangue di un martire"
Daniele ha scritto:Sono di ritorno dallo studio televisivo.
Ora ho le prove! Nulla di piú finto e fuorviante della TV.
Nella preparazione si era concordato di dire un pó di piú sulla storia della 88 ma alla fine quello che interessava era "sparare" che arrivano fine a mille euro senza specificare come e perché...
Esperienza deludente ma che mi permetterá di soppesare meglio in futuro le informazioni provenienti dai servizi televisivi.
Niente di più vero; quella scatola illuminata è solo apparenza e deve fare sensazione ad ogni costo. Il programma non l'ho visto , ma cercherò. La 88 ha una storia gloriosa e di quello bisognava che lasciassero parlare, ma vuoi mettere dire che può arrivare a mille euro? E poi i giornalisti ( e non solo loro ) buoni solo a puntarci in faccia la stella della Montblanc. La smetto qui perchè se parto con la filippica non so dove posso arrivare.
Peccato che l'intervento riguardasse il mero valore economico delle penne del "nonno" ma effettivamente dato il titolo della trasmissione sono stato troppo ottimista. Comunque apprezzo ogni comparsata televisiva di questo magico strumento.
avrei solo voluto un bel primo piano sulle penne esposte per giocare tra me e me su quale conosco e quale no.
sim0161 ha scritto:
Ho due aneddoti a proposito, ricavati dalla mia militanza in una famosissima associazione per la politica e la visibilità delle persone LGBT.
Numero uno: nel 2009 l'ufficio stampa viene contattato da un regista che chiede due "testimonial" che raccontino la loro storia personale nel programma "le amiche del sabato", in onda il sabato pomeriggio. Parte un dibattito interno all'associazione su chi mandare che possa degnamente rappresentare in televisione le persone gay, lesbiche, bisessuali senza scadere nel drammatico. Si sceglio per il mio amico Federico, di Pisa. Fratello seminarista, storia difficile di accettazione di sè che si risolve grazie alla famiglia che non gli fa mai mancare il suo amore e supporto. Federico scrive un sunto della sua storia e lo manda al regista. Ci telefona infuriato: "Dov'è il dramma?". Rispondiamo che ci veniva chiesta una storia reale, e noi l'abbiamo fornita. Se vogliono il dramma lo cerchino al cinema. Risultato: la presenza come ospite al programma è stata cancellata, in sua vece è stata registrata un'intervista che poi non verrà mai mandata in onda. Misteriosamente in quelle settimane compare una nuova associazione "Agapo", che scimmiottava un'associazione esistente (AGeDO), ma portava storie di omosessuali respressi che con l'aiuto della preghiera e di un prete/psicologo riparatore sono "guariti" dall'omosessualità. Ho vomitato.
Numero due: una mia amica napoletata subisce violenza sessuale: "Lesbica schifosa ti insegnamo noi a prenderlo".
Coraggiosamente, lei decide di denunciare l'accaduto e i suoi aggressori. Non si sa come, dalla questura la notizia vola sui giornali, e lei si vede sotto i riflettori. Data la sua determinazione e il suo coraggio, non si sottrae al dibattito e ci tiene a raccontare l'accaduto e le sue squallide motivazioni, denunciando apertamente il sessismo e la lesbofobia della sua città. Viene contattata quindi da un giornalista del TG regionale, che la incontra in un caffè con tanto di telecamera per registrare un intervista. Lei accetta, e racconta al giornalista la squallida storia e denuncia il sessismo, e lo fa nel modo che le è proprio: con la grinta e la determinazione di chi reagisce allo squallore e mostra al mondo la sua forza. Il giornalista commenta: "Così non può andare. Facciamo una cosa: rifacciamo tutti, mi racconti di nuovo la tua storia, ma questa volta piangi un po', così la ripresa viene meglio". In tutta risposta la mia amica lo manda, non certo cordialmente, a qual paese.
Raccapricciante.
«La vida no es la que uno vivió, sino la que uno recuerda, y cómo la recuerda para contarla» GGM
Maledetta RAI , ho appena visto la puntata di ieri e quando la presentatrice annuncia che dopo la pubblicità si parlerà di penne il video finisce !!!
Ma a cosa serve poter rivedere le trasmissioni già trasmesse se non sono complete ??!!
Se per poterle vedere intere vogliono un paio di Euro in più (oltre al canone che paghiamo già) che lo dicano !!!
Appena tornato dal lavoro ,voglio vedere il programma rai, anche perchè di viso non vi conosco,ma ma ma ma E' TAGLIATO !!!!!!!!
Siamo alle solite rai : totalmente inaffidabile. Magari qualcuno lo ha pubblicato su youtube