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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Breve recensione Parker Sonnet
- Brunix
- Converter
- Messaggi: 20
- Iscritto il: giovedì 16 maggio 2013, 12:19
- La mia penna preferita: Waterman Caréne
- Il mio inchiostro preferito: Waterman Florida Blue
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Friûl
Breve recensione Parker Sonnet
Buon giorno a tutti,
La stilografica che vorrei recensire è la "famigerata" Parker Sonnet, per la quale mi sento "di spezzare una lancia a favore".
L'aspetto della penna è classico, specialmente in questo accostamento di nero lacquer e dettagli dorati. Esteticamente l'effetto è piuttosto piacevole, purtroppo però il nero lucido tende a riempirsi presto di ditate ed è sicuramente più delicato rispetto alle finiture opache.
Andando ad osservare meglio il cappuccio, notiamo il simbolo Parker inciso sulla sommità, particolare che mi era inizialmente sfuggito e che non credo fosse presente nei modelli Sonnet precedenti. La chiusura del cappuccio è a pressione, tuttavia è per ora molto precisa, non lasciando spazio a gioco.
Dato il materiale plastico del quale è principalmente costituita, la penna in mano è piuttosto leggera, fatto che mi fa prediligere la scrittura con il cappuccio calzato. L'impugnatura è molto comoda, non scivola e non stanca la mano nemmeno dopo lunghe sessioni di scrittura.
Svitando il fusto troviamo il converter, riempito per la prova con dell'inchiostro Pelikan Royal Blue. Purtroppo la fattura economica è evidente, non è un converter a vite. All'interno è presente una pallina di metallo, che credo dovrebbe servire ad evitare il formarsi di depositi d'inchiostro. Personalmente ho subito sostituito il converter con un altro sempre Parker, ma a vite e di miglior fattura.
Il pennino è un tratto F, rigido, placcato oro. Il flusso è regolare anche se non particolarmente abbondante, ma ciò potrebbe essere determinato dall'inchiostro usato. Sinora non ho sperimentato false partenze, nemmeno dopo diverse ore di riposo o lasciando la penna aperta per qualche minuto. Il tratto salta raramente, e può darsi che la situazione migliori ulteriormente in futuro, magari lavandola con acqua e sapone.
Nel seguito riporto un esempio di scrittura con la Parker Sonnet <F> e, per confronto, con una Pelikan M151 <M>, entrambe caricate con inchiostro Pelikan Royal Blue. Scusate in anticipo la brutta calligrafia
- Nessuna falsa partenza nello scrivere la P iniziale di Parker.
- La successiva prova per la Sonnet è un veloce svolazzo sotto il nome del modello, eseguito senza problemi.
- Seguono due prove di scrittura, la prima senza applicare pressione e la seconda premendo un po' sul pennino.
- Qualche salto si è verificato nello scrivere i tratti rapidi... molto rapidi e tenendo la penna leggera... basti vedere che, per confronto, nemmeno la M151 con il suo flusso abbondante e tratto M è riuscita a superare "indenne" la prova.
- Infine una prova di scrittura continua... nessun problema.
In conclusione che dire della Sonnet... in fase d'acquisto ero piuttosto timoroso date alcune recensioni lette, ma poi mi sono dovuto ricredere. L'unica nota negativa riguarda il converter, di bassa qualità e non a livello di quelli a vite montati su altre penne. Vedremo se la penna resisterà alla prova del tempo, ma per ora il mio giudizio generale non può che essere positivo. Vi terrò aggiornati sulle "performance" della penna dopo una bella insaponata
La stilografica che vorrei recensire è la "famigerata" Parker Sonnet, per la quale mi sento "di spezzare una lancia a favore".
L'aspetto della penna è classico, specialmente in questo accostamento di nero lacquer e dettagli dorati. Esteticamente l'effetto è piuttosto piacevole, purtroppo però il nero lucido tende a riempirsi presto di ditate ed è sicuramente più delicato rispetto alle finiture opache.
Andando ad osservare meglio il cappuccio, notiamo il simbolo Parker inciso sulla sommità, particolare che mi era inizialmente sfuggito e che non credo fosse presente nei modelli Sonnet precedenti. La chiusura del cappuccio è a pressione, tuttavia è per ora molto precisa, non lasciando spazio a gioco.
Dato il materiale plastico del quale è principalmente costituita, la penna in mano è piuttosto leggera, fatto che mi fa prediligere la scrittura con il cappuccio calzato. L'impugnatura è molto comoda, non scivola e non stanca la mano nemmeno dopo lunghe sessioni di scrittura.
Svitando il fusto troviamo il converter, riempito per la prova con dell'inchiostro Pelikan Royal Blue. Purtroppo la fattura economica è evidente, non è un converter a vite. All'interno è presente una pallina di metallo, che credo dovrebbe servire ad evitare il formarsi di depositi d'inchiostro. Personalmente ho subito sostituito il converter con un altro sempre Parker, ma a vite e di miglior fattura.
Il pennino è un tratto F, rigido, placcato oro. Il flusso è regolare anche se non particolarmente abbondante, ma ciò potrebbe essere determinato dall'inchiostro usato. Sinora non ho sperimentato false partenze, nemmeno dopo diverse ore di riposo o lasciando la penna aperta per qualche minuto. Il tratto salta raramente, e può darsi che la situazione migliori ulteriormente in futuro, magari lavandola con acqua e sapone.
Nel seguito riporto un esempio di scrittura con la Parker Sonnet <F> e, per confronto, con una Pelikan M151 <M>, entrambe caricate con inchiostro Pelikan Royal Blue. Scusate in anticipo la brutta calligrafia
- Nessuna falsa partenza nello scrivere la P iniziale di Parker.
- La successiva prova per la Sonnet è un veloce svolazzo sotto il nome del modello, eseguito senza problemi.
- Seguono due prove di scrittura, la prima senza applicare pressione e la seconda premendo un po' sul pennino.
- Qualche salto si è verificato nello scrivere i tratti rapidi... molto rapidi e tenendo la penna leggera... basti vedere che, per confronto, nemmeno la M151 con il suo flusso abbondante e tratto M è riuscita a superare "indenne" la prova.
- Infine una prova di scrittura continua... nessun problema.
In conclusione che dire della Sonnet... in fase d'acquisto ero piuttosto timoroso date alcune recensioni lette, ma poi mi sono dovuto ricredere. L'unica nota negativa riguarda il converter, di bassa qualità e non a livello di quelli a vite montati su altre penne. Vedremo se la penna resisterà alla prova del tempo, ma per ora il mio giudizio generale non può che essere positivo. Vi terrò aggiornati sulle "performance" della penna dopo una bella insaponata
- Ottorino
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Breve recensione Parker Sonnet
Quelle che ho visto io soffrivano di un allentamento del tubetto della sezione che comportava un fastidioso accoppiamento ballerino del tappo+sezione.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- Brunix
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Breve recensione Parker Sonnet
Vedremo cosa succederà con l'uso continuato, vi terrò aggiornati.Ottorino ha scritto:Quelle che ho visto io soffrivano di un allentamento del tubetto della sezione che comportava un fastidioso accoppiamento ballerino del tappo+sezione.
Ora come ora, per farlo "ballare" a penna chiusa, bisogna andare a sforzare muovendo le due parti in direzioni diverse.
- Brunix
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Breve recensione Parker Sonnet
Come non detto, sono stato un po' troppo precipitoso nella recensione... mi sono accorto, nel guardarla meglio, che stava già perdendo la placcatura ai lati della clip
l'ho già riportata al negozio per la sostituzione
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- Keplero
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Re: Breve recensione Parker Sonnet
Presa pure io una Sonnet per color argento, chiesto la sostituzione del pennino gratuita, dato che l'M in dotazione era troppo generoso... sostiyuito celermente da Parker senza aggravi...
Per quello che riguarda la penna darei un voto 6,5 ...questo perchè tra tutte le penne che ho questa è la meno pronta dopo una pausa anche di pochi gg. ed ogni tanto presenta qualche falsa partenza ma forse va più rodata... il pennino è scorrevole ma non scorrevolissimo, ovvero mi aspettavo qualcosa di piu da una penna che in negozio è nella fascia di penne intorno ai 100 euretti.
L'implamo resta comodo almeno per me e risulta abbastanza comoda senza stancare sull'uso prolungato.
Il disegno anche se scontato resta sul classico retrò pertanto ci stà comunque.
La consiglierei ? Ni...
Per quello che riguarda la penna darei un voto 6,5 ...questo perchè tra tutte le penne che ho questa è la meno pronta dopo una pausa anche di pochi gg. ed ogni tanto presenta qualche falsa partenza ma forse va più rodata... il pennino è scorrevole ma non scorrevolissimo, ovvero mi aspettavo qualcosa di piu da una penna che in negozio è nella fascia di penne intorno ai 100 euretti.
L'implamo resta comodo almeno per me e risulta abbastanza comoda senza stancare sull'uso prolungato.
Il disegno anche se scontato resta sul classico retrò pertanto ci stà comunque.
La consiglierei ? Ni...
- Dean82
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Re: Breve recensione Parker Sonnet
Buongiorno a tutti,
io possiedo una versione particolare della Sonnet - ovvero la Secret Shell in colorazione matte black - da fine luglio 2015 e devo dire di esserne estremamente soddisfatto (ho anche pubblicato una sua recensione qui sul forum). Io la utilizzo quotidianamente e la maltratto parecchio, fin troppo, dato che ho anche rovinato il pennino in oro massiccio, eppure non perde mai un colpo, nemmeno dopo una giornata intera di inutilizzo (capita anche che la usi solo la sera, per la scrittura 'di raccoglimento'); la chiusura, a scatto, è davvero solida e ben contrastata, così come le finiture in rutenio sono perfette, esattamente come quando l'ho estratta dalla scatola. Il converter in dotazione è a semplice innesto e ancora devo guardare se la sezione ha o meno la filettatura (pare di sí, dato che @Brunix ha acquistatao un converter a vite). Ad ogni modo, ho anche altre penne con lo stesso tipo di converter e la qualità è assolutamente paragonabile, per cui nulla di 'strano' nemmeno da questo fronte.
A mio giudizio è una penna che, almeno nella versione in mio possesso, merita davvero, soprattutto per chi ama i pennini rigidi (il mio è un F ed è più fine di altri, fa meglio solo l'F della Journal, mentre quello dell'altra Delta che ho, una Italiana, è un poco più spesso); insomma, per me è promossa a pieni voti.
Cordialmente,
io possiedo una versione particolare della Sonnet - ovvero la Secret Shell in colorazione matte black - da fine luglio 2015 e devo dire di esserne estremamente soddisfatto (ho anche pubblicato una sua recensione qui sul forum). Io la utilizzo quotidianamente e la maltratto parecchio, fin troppo, dato che ho anche rovinato il pennino in oro massiccio, eppure non perde mai un colpo, nemmeno dopo una giornata intera di inutilizzo (capita anche che la usi solo la sera, per la scrittura 'di raccoglimento'); la chiusura, a scatto, è davvero solida e ben contrastata, così come le finiture in rutenio sono perfette, esattamente come quando l'ho estratta dalla scatola. Il converter in dotazione è a semplice innesto e ancora devo guardare se la sezione ha o meno la filettatura (pare di sí, dato che @Brunix ha acquistatao un converter a vite). Ad ogni modo, ho anche altre penne con lo stesso tipo di converter e la qualità è assolutamente paragonabile, per cui nulla di 'strano' nemmeno da questo fronte.
A mio giudizio è una penna che, almeno nella versione in mio possesso, merita davvero, soprattutto per chi ama i pennini rigidi (il mio è un F ed è più fine di altri, fa meglio solo l'F della Journal, mentre quello dell'altra Delta che ho, una Italiana, è un poco più spesso); insomma, per me è promossa a pieni voti.
Cordialmente,
- Ironnib
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Re: Breve recensione Parker Sonnet
Scusate sapete dirmi se questa Sonnet ha pennino in oro?
Grazie
Grazie
- Dean82
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Re: Breve recensione Parker Sonnet
@Ironnib : ne dubito, in quanto manca la punzonatura indicante il titolo di oro presente nella lega utilizzata. Ad ogni modo, ci sono pennini in acciaio che scrivono benissimo e punte in oro che sembrano create ad hoc per non scrivere... -.-"
Cordialmente,
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Ultima modifica di Dean82 il giovedì 22 ottobre 2015, 9:36, modificato 1 volta in totale.
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- Snorkel
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Re: Breve recensione Parker Sonnet
La mia prima penna "di valore" è stata una sonnet chiselled con pennino in oro, l'ho usata per tre anni di università (ingegneria) in cui scrivevo parecchio e non mi ha mai dato problemi. Il pennino è molto scorrevole, e per una persona che come me passava da una waterman expert con pennino in acciaio che grattava, era fenomenale. Ancora oggi lo trovo migliore di penne blasonate pagate ben di più. Direi che è un buon compromesso, anche se è vero che il converter è economico, il mio non aveva neanche la sferetta per migliorare lo scorrimento dell'inchiostro.
La penna oramai la trovo troppo piccola, ma questa è questione di gusti, e sempre in questione di gusti trovo che il cappuccio si estragga troppo facilmente.
Il problema principale che capita alla maggior parte dei possessori dopo qualche anno, è il fatto che la cromatura/doratura tra il pennino e la sezione inizia col tempo a disfarsi lasciando un anello "monco" composto di parti in cui si vede la plastica della sezione e le cromature.
La penna oramai la trovo troppo piccola, ma questa è questione di gusti, e sempre in questione di gusti trovo che il cappuccio si estragga troppo facilmente.
Il problema principale che capita alla maggior parte dei possessori dopo qualche anno, è il fatto che la cromatura/doratura tra il pennino e la sezione inizia col tempo a disfarsi lasciando un anello "monco" composto di parti in cui si vede la plastica della sezione e le cromature.
- Dean82
- Levetta
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Re: Breve recensione Parker Sonnet
@talpons : la mia Sonnet è ben lontana dall'avere qualche anno - l'ho da pochi mesi - eppure, almeno per ora, posso dire che il cappuccio è ben saldo, in quanto 'aggancia' un piccolo rigonfiamento subito sopra la sezione; delle tre penne con chiusura a scatto che ho, infatti, è quella che oppone più resistenza. Ho letto diverse volte, anche qui sul forum, che la qualità delle finiture si è alzata, almeno negli ultimi anni; pertanto, mi auguro di cuore che le finiture in rutenio lucidato del mio esemplare rimangano belle ed inalterate nel tempo...
Cordialmente,
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Re: Breve recensione Parker Sonnet
I pennini montati su tutte le vetdioni Sonnet sono gli stessi?
Se è così è forse una presa in giro come capita per le Faber Castelllll, differenze di costo anche superiore di 1 a 10 e poi montano gli stessi pennini.
Se è così è forse una presa in giro come capita per le Faber Castelllll, differenze di costo anche superiore di 1 a 10 e poi montano gli stessi pennini.
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- Snorkel
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Re: Breve recensione Parker Sonnet
Possiamo dire che ci sono tre tipi di versioni della Sonnet:Sargasso ha scritto:I pennini montati su tutte le vetdioni Sonnet sono gli stessi?
Se è così è forse una presa in giro come capita per le Faber Castelllll, differenze di costo anche superiore di 1 a 10 e poi montano gli stessi pennini.
1- la più economica monta un pennino in acciao
2- la intermedia monta un pennino in oro
3- edizione speciale/limitata dell'anno, è la più costosa
Quella che possiedo io ha il pennino in oro ed era un'edizione limitata, non ricordo più di che anno, in metallo cesellato.
Re: Breve recensione Parker Sonnet
La differenza di scrittura tra il pennino in acciaio e quello in oro è notevole?
O tutto sommato conviene quello in acciaio?
O tutto sommato conviene quello in acciaio?
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- Snorkel
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Re: Breve recensione Parker Sonnet
Non te lo saprei dire perchè non ho mai provato una sonnet con pennino in acciaio.Sargasso ha scritto:La differenza di scrittura tra il pennino in acciaio e quello in oro è notevole?
O tutto sommato conviene quello in acciaio?
La mia ha un pennino in oro molto scorrevole, dal flusso quasi abbondande, ma non troppo.
Diciamo che è un buon pennino con cui mi sono trovato molto bene fin da subito.
- Dean82
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Re: Breve recensione Parker Sonnet
Buongiorno a tutti,
in merito alle domande poste da @Sargasso, ho la possibilità di rispondere in parte:
i) come già detto, imesistono varie tipologie di pennini, a seconda della fascia di prezzo che la stilografica si trova ad occupare; nello specifico, abbiamo pennini in acciaio - che può anche essere placcato oro - per le versioni più economiche; oro 18k per le versioni intermedie; oro 18k con finiture particolari (palladio, rutenio licidato a specchio, oro rosa) per le versioni più costose, solitamente edizioni speciali e/o limitate. Credo sia corretto specificare che i pennini delle edizioni più costose vengono testati uno per uno, mentre ignoro se venga fatta anche per le altre punte della linea Sonnet.
ii) nello specifico caso della Sonnet, possedendo 'solo' una versione con pennino in oro, mi è impossibile fare confronti diretti; tuttavia posso tranquillamente affermare quanto segue: il materiale del pennino, al giorno d'oggi, influisce assai meno di altri aspettti - quali, per esempio, l'accoppiamento tra pennino ed alimentatore; la cura ppsta nel fabbricare il pennino stesso - in quanto le leghe di acciaio sono nettamente migliorate rispetto al passato e, al contempo, la formulazione dei vari inchiostri è meno aggressiva.
Ammetto che io per primo subisco il fascino, molto 'marketingheggiante', di possedere una penna con la punta in nobile oro anziché in acciaio... Il mio consiglio è, se ti è possibile, di provarle.
Cordialmente,
Ps: solitamente, le versioni con pennino in oro hanno la sezione in metallo anziché plastica, per cui se vi sono preferenze personali per un materiale piuttosto che un altro, è bene tenere in considerazione anche questo dettaglio.
in merito alle domande poste da @Sargasso, ho la possibilità di rispondere in parte:
i) come già detto, imesistono varie tipologie di pennini, a seconda della fascia di prezzo che la stilografica si trova ad occupare; nello specifico, abbiamo pennini in acciaio - che può anche essere placcato oro - per le versioni più economiche; oro 18k per le versioni intermedie; oro 18k con finiture particolari (palladio, rutenio licidato a specchio, oro rosa) per le versioni più costose, solitamente edizioni speciali e/o limitate. Credo sia corretto specificare che i pennini delle edizioni più costose vengono testati uno per uno, mentre ignoro se venga fatta anche per le altre punte della linea Sonnet.
ii) nello specifico caso della Sonnet, possedendo 'solo' una versione con pennino in oro, mi è impossibile fare confronti diretti; tuttavia posso tranquillamente affermare quanto segue: il materiale del pennino, al giorno d'oggi, influisce assai meno di altri aspettti - quali, per esempio, l'accoppiamento tra pennino ed alimentatore; la cura ppsta nel fabbricare il pennino stesso - in quanto le leghe di acciaio sono nettamente migliorate rispetto al passato e, al contempo, la formulazione dei vari inchiostri è meno aggressiva.
Ammetto che io per primo subisco il fascino, molto 'marketingheggiante', di possedere una penna con la punta in nobile oro anziché in acciaio... Il mio consiglio è, se ti è possibile, di provarle.
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Ps: solitamente, le versioni con pennino in oro hanno la sezione in metallo anziché plastica, per cui se vi sono preferenze personali per un materiale piuttosto che un altro, è bene tenere in considerazione anche questo dettaglio.